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Salute dei gatti

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Sommario:

 



In generale  [vai al sommario]

Non sempre è facile accorgersi che qualcosa non va. I felini sono per natura portati a sopportare la sofferenza senza manifestarne apertamente i sintomi. E' perciò indispensabile controllare quotidianamente il comportamento del proprio gatto, e la maniera in cui interagisce con l'esterno: qualunque cambiamento -sia nel peso corporeo che nel livello di attività o di socialità- deve essere interpretato come spia di una possibile malattia, e come tale segnalato all'attenzione del veterinario.

E' fondamentale pesare il gatto ad intervalli regolari. Normalmente, la classica bilancia da bagno è adeguata allo scopo. Il sistema più semplice consiste nel rilevare il proprio peso, sia con il gatto in braccio che senza: sottraendo i due valori si avrà il valore ad esso relativo, con tolleranze di misurazione di 400/800g a seconda del modello. Qualora fosse necessaria una misurazione più accurata (ad es. nel controllo di diete dimagranti o ricostituenti), sono da preferirsi i modelli digitali o da cucina (quest'ultimo con un supporto molto largo montato sopra). Si può invogliare un gatto recalcitrante a salirci sopra con l'aiuto di croccantini o snack [viene citato "Pounce", ndt]. Qualunque cambiamento sostanziale nel peso va immediatamente segnalato all'attenzione del veterinario, con particolare sollecitudine nel caso di un'improvvida perdita.

L'acido feniletilbarbitùrico o fenobarbitale, il Lasix, l'amossicillìna ed altre medicine per uso umano, disponibili come farmaci da banco o dietro prescrizione medica, vengono spesso impiegate in veterinaria. NON devono mai essere utilizzate se non dietro specifica indicazione del veterinario! Certi farmaci di uso per noi comuni, come l'acido acetilsalicìlico (Aspirina) e soprattutto l'acetomìnofen (Tylenol) possono essere MORTALI. Solo il veterinario è abilitato a stabilire la posologia di somministrazione.

Una precisazione riguardo le prossime sezioni: esse sono da intendersi solo come guida informativa sulle più comuni affezioni, e NON possono in ogni caso sostituirsi ad una diagnosi professionale. Per ogni singolo caso è indispensabile affidarsi al giudizio e alle indicazioni terapeutiche del veterinario.



Cure veterinarie  [vai al sommario]

Risorse Internet

Nei newsgroup [e nelle sezioni mediche dei siti web, ndt] dedicati ai gatti, vengono frequentemente sollevate questioni del tipo:
"Il mio gatto ha iniziato a comportarsi così, cosa posso fare? "oppure "Non posso portarlo dal veterinario, che mi consigliate di fare?". La risposta è semplicissima: PORTATELO DAL VETERINARIO! E' un'irresponsabile perdita di tempo, qualora ci siano i sintomi di una grave malattia, cercare altrove rimedi empirici piuttosto che consultare immediatamente, anche telefonicamente, il veterinario. La salute del vostro gatto è affidata interamente a voi, e chiunque ne accetti la responsabilità deve gestire l'impegno economico che questo comporta, soprattutto in caso di imprevisti di tipo sanitario..

Ferma restando l'inderogabilità di un parere professionale qualificato, "rec.pets.cats" * [e "it.discussioni.animali.gatti", ndt], rappresenta -insieme ai siti web dedicati- una preziosa miniera d'indicazioni, esperienze e solidarietà per tutti gli amanti dei gatti.
* [nel marzo 1997 "rec.pets.cats" si è diviso in gruppi: qui  http://www.io.com/~tittle/cat-faqs/rpc-charters.html trovate l'elenco completo con i relativi campi d'interesse. Brevemente: "rec.pets.cats.anecdotes" "rec.pets.cats.announce (moderato)" "rec.pets.cats.community" - "rec.pets.cats.health+behav" - "rec.pets.cats.misc" - "rec.pets.cats.rescue",  ndt]

Manuali sulla cura e la salute del gatto

Per problemi minori, e per tutto quello che riguarda il mantenimento di un'ottimale stato di salute e la comprensione dei più comuni comportamenti felini, uno dei metodi più efficaci consiste nel comprare un manuale apposito. Questo non sostituisce ovviamente la presenza di un veterinario (a meno che non lo siate voi stessi...), ma le si affianca semplicemente.

Polizze sanitarie forfetarie
    [Le informazioni sotto riportate si riferiscono alle assicurazioni USA, ndt].
 
Il numero di agosto di "Cat Fancy", contiene un articolo riguardante l'offerta di polizze sanitarie per gli animali domestici: con un contratto annuale ci si assicura un "pacchetto" di prestazioni sanitarie di base -con la possibilità di usufruire di sconti per gli extra- da stabilirsi col vostro veterinario, gestito da una compagnia HMO [Health Maintenance Organization, tipo di compagnia assicurativa sanitaria, ndt], la RLI Planned Services Inc. - Dept. CF - 9025 N. Lindbergh Drive - Peoria, IL (Illinois) 61615.

Ad es, per una tariffa annua di 75 dollari [meno di 150.000 lire], vengono offerte:

CURE MEDICHE DI BASE:
        1 visita di controllo
        1 vaccinazione FVR CPC
        1 vaccinazione antirabbica
        1 esame del sangue per la leucemia felina (FeLV)
        1 vaccinazione FeLV (sconto del 50%)
        Esami delle feci, pulizia delle orecchie, trattamento contro i vermi
        1 taglio delle unghie

CURE MEDICHE SPECIFICHE:
        Sterilizzazione (sconto del 40%)
        Declawing [rimozione delle unghie, delle cellule germinali e di parte dell'osso] (sconto del 20%)
        Profilassi dentaria, inclusa anestesia (sconto del 50%)

ESAMI DI LABORATORIO:
        Radiografie (sconto del 20%)
        Elettrocardiogrammi (sconto del 20%)
        Esami del sangue (sconto del 20%)

ALTRO:
        Spese chirurgiche o ospedaliere, diverse dalle medicine e dalla dieta (sconto del 10%)

L'articolo consiglia di richiedere ulteriori informazioni al proprio veterinario: nel caso lui/lei non ne fosse a conoscenza, può contattare la compagnia per la stipulazione di convenzioni.

Per particolari situazioni, il veterinario stesso può consigliare soluzioni alternative. Considerate che una polizza annuale di 100 dollari [circa 180.000 lire, ndt], per un'aspettativa di vita di 15-20 anni, raggiunge la cifra di 1.500/2.000 dollari [2.500.000/3.500.000 lire], alla quale bisogna aggiungere le spese non incluse, quelle oltre il limite di copertura e quelle deducibili. L'assicurazione sanitaria potrebbe rivelarsi molto utile nel caso in cui si debbano affrontare cure dispendiose e prolungate nel tempo, ad es. per il trattamento della FUS [Feline Urinary Sindrome, ndt], del cancro o delle emergenze cliniche. Anche se il vostro gatto gode di ottima salute, i costi dell'assicurazione non sono di molto superiori a quelli necessari per i controlli e i trattamenti di routine.

Scelta del veterinario

E' molto importante affidarsi ad un professionista disponibile, per il/la quale nutrite fiducia, e che possa offrirvi pieno supporto. Considerate il suo ambiente di lavoro: gli animali sembrano solo normalmente tesi o sono completamente fuori controllo? La sala d'aspetto o di ricovero è un pandemonio, o l'ambulatorio è ben organizzato per il numero di animali presenti? Conoscete qualcuno che possa darvi delle referenze? E' un veterinario specializzato in animali domestici o lavora anche, per dire, con il bestiame da allevamento? La maniera migliore per trovare un buon veterinario, se non ne conoscete già uno, è di chiedere nominativo e referenze a qualcuno -amico o conoscente- che curi il benessere del proprio animale. Se non conoscete nessuno, ecco alcuni veloci suggerimenti scritti da Kay Klier (klier@cobra.uni.edu), utili nel caso vi dobbiate trasferire in una nuova città:

- Chiedete al vostro abituale veterinario se può indirizzarvi verso colleghi operanti nella nuova città. Spesso questa è la migliore fonte di informazioni [l'autrice americana delle FAQ riferisce di aver trovato il nuovo veterinario grazie alla notorietà acquisita nell'ambiente medico dal suo collega d'ambulatorio come chirurgo, ndt]

- Controllate se presso le locali associazioni di volontariato o ricoveri comunali vi siano veterinari che prestano la loro opera gratuitamente o tramite convenzioni. Un veterinario che si dimostra sensibile nei riguardi degli animali abbandonati può essere considerato un'ottima scelta, anche nel caso in cui vi troviate in situazioni economiche di difficoltà.

- Chiedete alle locali associazioni degli allevatori i nominativi e le referenze dei veterinari con i quali lavorano.

- Considerate la possibilità di associarvi ad organizzazioni come American Animal Hospital Association (la quale esegue regolarmente ispezioni rigorose), Feline Practitioners Association, American Assoc. of Vet Cardiology, Animal Behavior Association, etc., tutte generalmente molto ben informate sulla situazione relativa ai livelli di professionalità [in USA, ndt].
 
Emergenze - 24 ore al giorno

Se il veterinario scelto non può ricevere direttamente le chiamate d'emergenza, dovrebbe comunque esservi d'aiuto nell'indicare un servizio alternativo operante nella vostra zona. Inseritelo nella lista dei "numeri utili", a portata di mano, e controllate l'indirizzo periodicamente per controllare che non vi siano stati cambiamenti.

Campioni per l'analisi delle feci

La visita periodica annuale è un'ottima occasione per far eseguire un esame delle feci, utile per rilevare la presenza di eventuali parassitosi intestinali: prelevate un piccolo campione, delle dimensioni di un'unghia, e portatelo in una bustina di plastica o nel contenitore apposito. Qualora vi siano difficoltà a reperire campioni sufficientemente recenti, gli stessi possono essere mantenuti per circa 12 ore in frigorifero, ma dopo 18 ore di permanenza non sono più utilizzabili.

Reazioni del gatto

La stragrande maggioranza dei gatti detesta la visita dal veterinario. Il viaggio in automobile prima, e poi l'odore degli altri animali nervosi o spaventati sono fonte di grandissimo stress. Trasportate sempre il gatto entro un contenitore: un animale preso dal panico è difficilmente controllabile, e può ferire sia voi che sé stesso. Una comune scatola di cartone, con aperture per respirare, può andare bene in occasioni d'emergenza. Per le visite regolari è meglio acquistare un robusto trasportino in fibra di vetro o plastica, che aiuterà a mantenere il gatto sotto controllo sia dentro la macchina che in sala d'aspetto. Suggerimenti comuni per ridurre lo stress da visita veterinaria:

  • Abituate il gatto a viaggiare in macchina, guidando senza una meta precisa e senza portarlo in ambulatorio.
  • Somministrate [dietro indicazione del veterinario, ndt] un sedativo a base di acepromazìna.
  • Cercate un veterinario che si occupi solo di gatti.
  • Chiedete al vostro veterinario di effettuare visite domiciliari invece che ambulatoriali.
  • Cercate di fissare l'appuntamento in modo da ridurre al minimo il tempo di attesa in sala d'aspetto.
  • Tenete alla larga i cani eventualmente presenti in sala d'aspetto.
  • Provate ad utilizzare una borsa [del tipo usato per i cagnolini di piccola taglia] al posto del trasportino.

Altri accorgimenti

E' consigliabile abituarlo ad essere "maneggiato" fin da piccolo. A casa sottoponetelo ad una specie di check-up periodico, verificando lo stato delle orecchie (devono essere pulite, chiare, di colore più o meno rosato), degli occhi (limpidi, non lacrimosi, con la "terza palpebra" appena o per nulla visibile), del naso (pulito e del colore usuale), della cavità orale (denti puliti e gengive rosate). Mantenetelo fermo e controllate le condizioni dell'apertura anale e della base della coda. Sollevate le zampe e verificate lo stato di unghie e cuscinetti. Oltre che un addestramento per il gatto, questa routine si rivela utilissima per rilevare sul nascere eventuali anomalìe o cambi di condizione.

Meglio che il gattino venga abituato da subito a stare in mezzo alle persone: questo è molto importante per la sua socializzazione futura, altrimenti tenderà a nascondersi o peggio, ad assumere atteggiamenti aggressivi.

Onorario e medicine

Probabilmente avete già preventivato le spese necessarie all'assistenza medica di base, comprendente visita annuale, esami delle feci, eventuali trattamenti antiparassitari, e vaccinazioni. Tuttavia, possono capitare incidenti e malattie richiedenti spese impreviste o molto dispendiose: le assicurazioni sanitarie alle quali si accennava sopra, sono un buon sistema per cautelarsi e per ridurre al minimo l'incidenza delle spese. Nel caso di malattie rare o d'interesse scientifico (ad es. nuovi trattamenti, terapie sperimentali etc), potete provare a rivolgervi alla facoltà di Veterinaria dell'Università, spesso interessata a permettere ai propri studenti un'esperienza "sul campo".

Altrimenti, in alcuni casi è possibile ottenere una dilazione mensile su una parcella particolarmente "pesante", o ottenere una riduzione di prezzo in cambio di qualche lavoro: è successo ad es, che un commercialista abbia ottenuto uno sconto sulle spese operatorie per il proprio cane offrendosi di assistere il veterinario nella compilazione della dichiarazione dei redditi.

Le associazioni di volontariato, o ambientaliste, potrebbero essere in contatto con cliniche o veterinari disposti a rivedere il proprio onorario per le persone in necessità finanziarie. Non costa nulla chiedere...

Comunque, tenete a mente che il fare il veterinario è una professione, e come tale va considerata. Generalmente, gli introiti non sono altissimi, e ci sono spese da sostenere per l'ambulatorio, le attrezzature, il personale e la farmacia [in riferimento alla situazione USA, dove alcune medicine o preparati dietetici si acquistano dal veterinario, ndt].



Malattie contagiose per l'uomo (zoonosi)  [vai al sommario]

Alcune malattie infettive che colpiscono gli animali possono essere trasmesse anche all'uomo, ma non tutte: è impossibile ad esempio prendere l'AIDS da gatti affetti da FIV [sindrome da immunodeficienza, ndt] o FeLV [leucemia felina, ndt], benché entrambe le malattie siano causate da retro virus al pari dell'AIDS. La disinformazione, più che la malattia stessa, è la principale causa di morte per centinaia di gatti ammalati abbandonati dai padroni in preda al panico.

Solo chi abbia -per una qualche ragione- un sistema immunitario già debole o compromesso corre dei rischi ogniqualvolta venga a contatto con germi o altri microrganismi normalmente presenti sul gatto, indipendentemente dallo stato di salute dello stesso.

Date le modalità di trasmissione -secrezioni nasali, oculari, orali o fisiologiche- vi sono attualmente ben maggiori possibilità di contrarre determinate malattie dagli altri esseri umani che non dai vostri animali. Alcune elementari norme di buon senso, e l'osservazione costante di buone abitudini igieniche, riducono grandemente qualunque rischio [che, è bene ricordarlo, è presente solo nel caso in cui l'animale per primo ne sia affetto, o che ne sia vettore, ndt]

Da "The Cornell Book of Cats" [La Cornell University,  Ithaca, New York, è una prestigiosa università scientifica, ndt]

  • Rabbia: altamente pericolosa, anche se più frequente nei cani randagi cxhe non nei gatti, è causata da un virus presente nella saliva, trasmissibile all'uomo attraverso il morso di animali affetti [la profilàssi è soggetta a severa legislazione: in alcuni paesi immuni -ad es. Inghilterra- non è possibile introdurre animali non vaccinati, e  bisogna osservare rigide quarantene, anche di sei mesi, persino per quelli dotati di certificato di vaccinazione recente, ndt].
  • Virus vaiolosi: trasmissibili per contatto diretto o indiretto (vie respiratorie, cutanee...) [più frequenti nei gatti che vivono presso fattorie a contatto col bestiame che non in quelli metropolitani, ndt].
  • Tricofizìa: è un'infezione fungina localizzata su capelli, cute e unghie, trasmissibile per contatto diretto o attraverso le spore [in veterinaria, si usa il termine dermatofitòsi o tricofitòsi, ndt].
  • Pasteurellòsi: [provocate da batteri del genere "Pasteurella", cui appartengono gli agenti patogeni della peste e della tularemìa: contagiose per l'uomo, colpiscono in prevalenza gli animali selvatici in condizioni di degrado igienico].
  • Tetano: [causato da un batterio sporigeno, "Clostridium tetani", per potenziale pericolosità è secondo solo alle tossine botuliniche. Bovini, cani e gatti solo 'eccezionalmente' ne vengono colpiti: la più alta incidenza, dopo l'uomo, si verifica sugli equini e, meno frequentemente, sugli ovini. Si trasmette tramite morso di animali infetti].
  • Enterite da campilobattèri: è un'affezione dell'intestino tenue trasmessa tramite contatto con feci contaminate.
  • Febbre da graffio del gatto: è un'infezione causata da un'agente batterico, trasmesso attraverso graffi non disinfettati.
  • Clamidoviròsi: il contatto con secrezioni nasali o oculari di gatti affetti, può causare congiuntiviti negli umani.
  • Insetti ematòfagi: acari, pidocchi, pulci, zecche... [rimuovete queste ultime entro 24 ore per limitare le possibilità di veicolazione, ndt]. Sono portatori di varie e pericolose malattie nei confronti dell'uomo e degli altri animali domestici:

  • - borrelliòsi [identificato 10 anni fa lo spirochete -Borrelia burgdorferi- responsabile. E' in corso di sperimentazione un vaccino, ndt],
    - febbre maculosa delle Montagne Rocciose ["Rocky Mountain Spotted Fever", causata da microrganismi del genere "Rickèttsia", simile clinicamente al tifo esantemàtico e piuttosto pericolosa per il cane di casa, perché dà luogo ad una grave malattia febbrile. E' trasmessa da zecche del genere "Dermacentor". Le persone colpite in USA sono all'incirca 600 all'anno, ndt]. Raramente il gatto, benchè gli antigeni derivanti dal contagio siano presenti nel suo sangue, mostra i segni clinici della malattia: qualora ne venisse affetto, può diventare una fonte di contagio diretto.

  • Salmonellòsi: il contatto con secrezioni oculari, orali e soprattutto con feci contaminate, può provocare disturbi intestinali.
  • Toxoplasmòsi: viene trasmessa attraverso contatto diretto con materiale fecale contaminato: malattia relativamente non difficile da curare, è una delle maggiori fonti di preoccupazione e talvolta di irragionevole panico quando in famiglia vi sia una donna incinta, per le gravissime conseguenze che può comportare per il feto [vi sono precise norme igieniche che -in presenza di un gatto NON infetto- riducono il rischio a percentuali bassissime, ndt]. Attualmente, la possibilità di contrarre la malattia consumando carne non perfettamente cotta [carpaccio, roast-beef..., ndt] è assai più probabile.
  • Parassitòsi interne, trasmissibili all'uomo mediante contatto con feci contaminate o insetti vettori:

  • - anchilostomìasi [colpisce l'intestino tenue, producendo diarrea, debolezza ed anemia, ndt],
    - ascaridìasi [la più comune infestazione da nematòdi cui vanno incontro i cuccioli, spesso per contagio placentare, ndt],
    - tenìasi [le meno pericolose: le uova tonde e piccoline si possono facilmente rilevare attaccate alla zona perianale].

 



Sterilizzazione  [vai al sommario]

A meno che non siate allevatori di razze pregiate, o intendiate comunque far riprodurre il vostro gatto [assicurandovi di poter sistemare decorosamente TUTTI i cuccioli, ndt], dovreste considerare l'opportunità di farlo sterilizzare o castrare. Quest'ultimo termine è generalmente più utilizzato riguardo ai gatti maschi.

Castrazione

I gatti maschi vengono sottoposti ad orchiectomìa [asportazione dei testicoli, ndt] previa anestesia locale [meno pericolosa di quella generale: restano coscienti ma "dissociati" dagli stimoli sensoriali, ndt]. Quando è il caso, vengono applicati pochi punti di sutura [attualmente non più necessari , essendo disponibili mastici bioassimilabili, ndt]. Il periodo più indicato per effettuare l'intervento è dopo l'avvenuta completa discesa dei testicoli, ma prima che le urine assumano il caratteristico odore, attorno ai 6 mesi di vita [quando il flusso di sangue ai testicoli è ancora ridotto, il che limita possibili complicazioni postoperatorie dovute ad emorragìa, ndt]. La castrazione effettuata prima che il gatto abbia cominciato a "spruzzare" [marcare il territorio con schizzi di urina su superfici verticali, da non confondersi con l'orinazione che è un problema medico, ndt], riduce grandemente la possibilità che questo comportamento si instauri successivamente [benché non la elimini del tutto, ndt]. Nel passato la castrazione precoce era stata indicata come una delle concause nell'insorgenza di problemi al tratto urinario (FUS, Feline Urinary Sindrome), ma ora successivi studi hanno comprovato che perfino la castrazione a 7 settimane di età, non ha effetti sulle statistiche di incidenza relative a questa malattia. Dal 1993 l'Associazione dei Veterinari Americani (AVMA) ha assunto come regola generale che, dall'avvenuta discesa dei testicoli, ogni momento è considerato appropriato.

In alcuni casi, uno o -più raramente- entrambi i testicoli non discendono nel sacco scrotale e rimangono "immaturi" [criptorchidìa, ndt],  richiedendone l'asportazione anche al di fuori di motivi legati alla sterilizzazione, dato che spesso sviluppano complicazioni tumorali. E' in questi casi necessario un intervento esplorativo in anestesia generale, simile concettualmente a quello praticato sulle femmine, con un rischio operatorio e una spesa economica piuttosto superiori.

Se siete indecisi circa l'opportunità o meno di far castrare il vostro gatto, considerate che:
- un maschio integro ("tom") è maggiormente indotto a "spruzzare" su alberi, muri, e superfici verticali in genere. Ma soprattutto la sua urina mantiene un odore caratteristico, persistente e nauseabondo, che ne rende quasi impossibile la coabitazione in appartamento. Se libero di uscire, sarà spesso coinvolto in zuffe e combattimenti con altri maschi, potrebbe sparire per giorni nel periodo degli accoppiamenti, e tenderà a vagabondare per un più vasto territorio [circa 10 ettari, ndt], esponendosi ad un numero molto maggiore di pericoli, che statisticamente ne riducono di qualche anno l'aspettativa di vita.
- un maschio castrato potrebbe ancora "spruzzare" [non essendo strettamente dipendente dall'istinto sessuale: specialmente se la castrazione è successiva all'instaurarsi del comportamento, ndt]. Ma certamente l'urina perderà il caratteristico odore, rendendo meno difficoltosa la pulizia delle superfici. Se libero di uscire, il suo raggio territoriale sarà molto più limitato [appena superiore a quello di una femmina, circa 1 ettaro, ndt], e sarà assai meno propenso ad ingaggiare ....battaglia [un maschio castrato è all'ultimo gradino nella scala gerarchica, ndt]. E' perfettamente adattabile come gatto da appartamento. Contrariamente ai luoghi comuni, non diventerà più pigro o più grasso. L'indolenza dipende in gran parte dal carattere e dalle opportunità di gioco che gli vengono offerte, e un'alimentazione corretta permetterà il mantenimento di un peso ottimale [le esigenze caloriche di un gatto castrato, mancando l'azione anabolizzante del testosterone, sono del 25% inferiori rispetto a quelle di un maschio integro: consultatevi col vostro veterinario, ndt]

Sterilizzazione

Le femmine vengono sterilizzate mediante ovario-isterectomìa (rimozione dell'utero e delle ovaie), generalmente con due tecniche:
- incisione ventrale, attraverso i fasci muscolari dell'addome, dove una larga fascia di pelo viene rasata per evitare infezioni. E' l'intervento più comunemente praticato, relativamente il più economico, ma richiede una successiva visita di controllo per eliminare i punti di sutura.
- incisione laterale, attraverso una piccola incisione sul fianco. E' una tecnica poco usata, e non tutti i veterinari la applicano: ha dei tempi di convalescenza assai minori e usualmente permette l'impiego di punti chirurgici a dissolvenza organica, che non devono essere rimossi. E' però maggiormente costosa.

Per le gatte è indispensabile praticare l'anestesia totale, la quale -pur con l'attuale livello di affidabilità- comporta sempre una certa dose di rischio, legato a possibili reazioni anafilattiche individuali. Seppure in numero assai ridotto, nondimeno alcuni proprietari hanno tristemente sperimentato la morte del loro animale a causa dell'anestesia.
Il momento più opportuno per l'intervento è dopo i quattro mesi, a discrezione del veterinario. Meglio comunque anteriormente al primo estro, che in alcune razze può cominciare anche a 5 mesi. Talvolta, può capitare che un'ovaia, o anche un'aderenza di tessuto ovarico non vengano rimosse: la gatta potrebbe regolarmente entrare in estro, e si renderà necessario un'ulteriore operazione per eliminare l'inconveniente [vi possono essere esiti tumorali se questo non viene fatto, ndt].

Se siete indecisi circa l'opportunità o meno di far sterilizzare la vostra gatta, considerate che:
- una femmina integra ("queen") andrà costantemente soggetta a periodi di estro, che in appartamento non subiranno pause per tutto l'arco dell'anno [in natura, si pensa seguano un andamento stagionale: un primo periodo utile fra gennaio ed aprile, ed un secondo fra giugno e settembre. In ogni periodo si verificano due/tre cicli di calore, ognuno dei quali dura più o meno due settimane. Il calore generalmente si protrae per 3-4 giorni, ma non è infrequente che possa durare fino a 8-10 giorni. Se la gatta viene fecondata, il calore cessa per tutta la durata della gravidanza, ndt]. Se non desiderate che resti gravida [il che avviene nel maggior numero dei casi, dato che il rilascio dell'ovulo maturo -a differenza del cane- viene provocato proprio dall'accoppiamento, probabilmente per azione dell'ipòfisi sui meccanismi ormonali, ndt], dovrete tenerla accuratamente confinata, e mentre lei tenterà di scappare, i maschi integri del circondario tenteranno di raggiungerla (si hanno notizie di gatti entrati nelle case passando dai condotti di aspirazione dei camini!). Durante l'estro, è a volte possibile che anche la gatta possa "spruzzare", esattamente come un maschio integro, un'urina di odore penetrante. Sicuramente, dimostrerà irrequietezza, prolungati miagolii con tono acuto, e un inusuale comportamento languido, rotolandosi per terra ed esponendo i genitali. Se non subentra una gravidanza, dopo 2 o 3 settimane inizierà un successivo ciclo di calore. Se invece rimane gravida, dovrete preventivare l'aumento di spese relative alle visite veterinarie, al cibo necessario durante l'allattamento e a quello necessario per lo svezzamento dei cuccioli [la gravidanza dura circa 9 settimane, e lo svezzamento si completa dopo i 2 mesi di vita. Se non potete o volete tenerli con voi, dovrete anche considerare il tempo necessario per trovare una buona sistemazione ai cuccioli. L'abbandono, o peggio... la soppressione, NON sono nemmeno da prendere in considerazione, ndt]

Nelle gatte vergini non sterilizzate, si verifica col tempo un'alta incidenza di cisti ovariche e malattie uterine. Fra queste ultime particolarmente pericolosa è la piometra [una particolare degenerazione fisiologica, nella quale si ha un graduale ispessimento dell'utero che produce un'infiammazione cronica. Col tempo compaiono secrezioni di materiale suppurativo dalla vulva, lentezza, gonfiori addominali e generale debilitazione organica]. Le gatte sterilizzate non vanno ovviamente incontro a questo tipo di problemi.

La gatta può tornare in estro a breve distanza dal parto: se dopo una gravidanza indesiderata decidete di farla sterilizzare, cercate di programmare l'intervento non appena sarà possibile [consultate il veterinario, soprattutto in relazione agli attuali cuccioli: mamma gatta non sarà in grado di occuparsene, nei giorni successivi, ndt].

Convalescenza post-operatoria

E' di ESTREMA importanza che non i punti non vengano in alcun modo strappati: la gatta tenderà naturalmente a leccarsi e a mordersi, e per prevenire uno sventramento, con conseguenti emorragie ed infezioni, il sistema più utilizzato, e più odiato dalle gatte, è l'applicazione di una gorgiera o collare elisabettiano [un altro sistema, meno traumatico ma anche meno efficace, consiste nell'infilare una calza o una manica opportunamente sagomata per le zampe su tutto il corpo dell'animale, e rinforzare la zona vicina ai punti con cerotto chirurgico piuttosto largo e girato più volte, ndt]. Gonfiori, arrossamenti o perdite di sangue devono essere immediatamente segnalati all'attenzione del veterinario.

Alcuni punti non necessitano di rimozione, e vengono lentamente dissolti dall'organismo. Altri richiedono l'intervento del veterinario [a 5-10 giorni dall'intervento, ndt]. Nei gatti maschi è altresì molto conveniente l'utilizzo di mastici appositi.

Badate che il livello di testosterone e -limitatamente ai maschi adulti- la presenza di liquido spermatico, impiegano un certo lasso di tempo per abbassarsi completamente: un maschio castrato da poco è in grado di fecondare una femmina ancora per 3- 4 settimane, prima di diventare completamente sterile.

Costo degli interventi

Il costo può variare notevolmente, a seconda che venga eseguito da un libero professionista o meno. Spesso, nei "gattili" comunali o nei ricoveri per animali abbandonati, vengono offerti servizi di sterilizzazione a basso costo, o addirittura gratis (ovviamente per quanto riguarda i trovatelli da adottare: per i gatti di razza è tutto un altro discorso!). In ogni caso, la sterilizzazione delle femmine è più costosa di quella dei maschi, perchè l'intervento è più complesso e richiede assistenza post-operatoria, motivo per il quale l'intervento effettuato da un libero professionista è generalmente più dispendioso di quello effettuato dai centri di recupero, anche se offre migliori garanzie.

In USA vi è un'associazione -"Friends of Animals"- che può fornirvi informazioni sull'ottenimento di interventi di sterilizzazione a costo contenuto, potendo anche contattare il vostro veterinario per un'eventuale convenzione.

Per un'idea di massima, il costo può andare dai 10 dollari [meno di 20.000 lire, ndt] per la castrazione del maschio in un centro di recupero ai 100 dollari [meno di 200.000 lire, ndt] richiesti da un veterinario per la sterilizzazione della femmina, comprensiva però di assistenza post-operatoria. Sono in ogni caso soldi spesi bene, se non potete affrontare i costi di ripetute gravidanze [e se non potete sistemare tutti i gattini decorosamente, ndt]: una coppia di gatti liberi di riprodursi, avranno due cucciolate all'anno, in ognuna delle quali 2-3 gattini sopravviveranno. Considerando che nel giro di 6-12 mesi i cuccioli saranno a loro volta capaci di generare, nel giro di 10 anni la coppia originaria può arrivare ad avere  80.000 discendenti!

Sterilizzazione precoce

Dato l'impressionante numero di gatti randagi nelle metropoli, alcuni centri di recupero e associazioni di volontariato scelgono sempre più frequentemente di sterilizzare in proprio gli animali, prima di darli in adozione, specialmente i cuccioli.
E' stato definitivamente accertato che anche una sterilizzazione effettuata all'età di 7 settimane non ha statisticamente rilevanza nella possibilità di contrarre malattie all'apparato urinario. Per ulteriori ragguagli, leggete il rapporto della CFA riguardo a questo problema:  http://www.sri.net/cfa/winn/report-early-neuter.html



Disturbi della cute  [vai al sommario]
 
Il pelo aggrovigliato è un terreno di sviluppo perfetto per parassiti e processi infiammatori della cute. Meglio non cercare di tagliare i nodi con le forbici, perchè c'è la possibilità di ferire il gatto. E' più opportuno rivolgersi al veterinario per far radere il pelo sotto sedazione. Sbrogliare i nodi può essere difficoltoso e molto doloroso per il gatto: è preferibile prevenirne la formazione con regolari spazzolamenti.

Chiazze prive di pelo

Sono spesso accompagnate da prurito o da irritazione cutanea: pulci, allergie, eczemi e dermatofitòsi [dermatite da fungo, ndt] possono esserne alcune cause. Altre volte il problema è di natura comportamentale, ed è associata a qualche tipo di stress: il veterinario potrà prescrivere cure ormonali o tranquillanti per controllare il grattamento.

Se la diagnosi è di dermatofitòsi, dovrete adottare delle precauzioni per non venirne contagiati (come per il piede d'atleta). "Trisaderm" e trattamenti similari vanno effettuati per un periodo di tempo piuttosto lungo. Nel frattempo, dato che il fungo si riproduce tramite spore, potete evitare il diffondersi del contagio disinfettando tutto ciò che è possibile (tranne il gatto) con candeggina, e lavando lenzuola e biancheria in acqua bollente.

Grattamento

Grattarsi furiosamente le orecchie, scuotendo ripetutamente la testa, è uno dei sintomi classici dell'infestazione da acari nel padiglione auricolare: controllate per l'eventuale presenza di granellini neri, o di cerume rosso scuro. In caso positivo, consultate il veterinario per gli opportuni trattamenti otologici, generalmente in gocce. Gli acari compiono il loro intero ciclo vitale all'interno dell'orecchio, cosicchè non è necessario preoccuparsi di una loro possibile "colonizzazione" degli ambienti domestici, a differenza di quanto avviene per le pulci. Se possedete più animali, tuttavia, è possibile che si verifichino episodi di contagio in occasione dei contatti diretti, ad esempio mentre si puliscono l'uno con l'altro. Generalmente i gatti, dopo l'applicazione delle gocce, scuotono la testa: assicuratevi che il medicinale non venga scosso via anch'esso. Un'altra fondamentale misura igienica da adottare è quella di pulire regolarmente il padiglione auricolare con un batuffolo di cotone (senza spingervi troppo in fondo nel canale), utilizzando dell'olio minerale del tipo usato per bambini. Così facendo si eliminano meccanicamente gli acari presenti e si rende l'ambiente inospitale per un loro successivo reinsediamento.

Grattamenti e spurghi di essudato o pus dalle orecchie possono significare invece un'infezione virale o fungina, e vanno immediatamente segnalati al veterinario per gli opportuni trattamenti. Altre possibili cause di prurito possono essere dovute alla presenza di pulci o di pidocchi, oppure ad un problema metabolico come eczema, allergie e seborrèa sopracaudale [conosciuta come "stud tail", è causata da una sovrapproduzione delle ghiandole sebacee alla base della coda: molto visibile nei gatti bianchi come un deposito giallastro e untuoso, può portare all'infiammazione dei follicoli piliferi e allo sviluppo di pustole e piccoli ascessi. Più comune nei maschi integri, è comunque presente anche nei maschi castrati e nelle femmine, ndt]

Acne felina

I gatti sono affetti dall'acne al pari degli umani: ne sono responsabili le ghiandole sebacee localizzate sul mento, che causano depositi di materiale grasso contenente batteri, visibili come piccoli punti neri, o tracce di sporco. Le cause variano da fattori igienici a disfunzioni metaboliche, comprendendo anche eventuali allergie alimentari (ad esempio al lattosio contenuto nel latte, come alcune persone per il cacao). Talvolta il problema è originato da una inaccurata pulizia del mento ad opera del gatto stesso.

Consigli riguardo l'acne felina

E' molto importante osservare una scrupolosa igiene delle stoviglie utilizzate dal gatto, per evitare che si sviluppi un'infezione: l'acne è sempre associata con la presenza di batteri. Quando il gatto mangia, il suo mento lascia dei residui batterici sulle pareti della scodella. Se questi non vengono rimossi, al prossimo utilizzo si spargeranno nuovamente per tutto il muso, creando le condizioni ideali per una follicolite.
Consigli generali:

  • utilizzate ciotole di vetro o di acciaio inossidabile. E' quasi impossibile rimuovere i batteri da quelle di plastica.
  • lavate le ciotole dell'acqua e del cibo quotidianamente: questo eviterà il peggiorare della situazione. Soprattutto dove vi siano più gatti, questo evita che l'infezione si propaghi a tutti quanti.
  • disinfettategli quotidianamente il mento con un prodotto consigliato dal veterinario. "Nolvasan", "Xenodine","Betadine" sono comunemente utilizzabili. Nei casi più severi, ripetete l'operazione per due volte al giorno. NON USATE MAI DISINFETTANTI PER L'ACNE UMANA: sono troppo concentrati per l'epidermide del gatto e possono causare serie complicazioni. Analogamente, NON spremete i punti neri, ma detergeteli solamente.

E' indispensabile consultare il veterinario se l'acne non si risolve nel giro di una settimana o due, o se compaiono foruncoli e pustole infiammate. Potrebbe essere necessario un trattamento antibiotico o altro. Quando la situazione migliora, prendete l'abitudine di disinfettargli il mento settimanalmente, a scopo preventivo.



Igiene orale  [vai al sommario]

Formazione del tartaro

I gatti vanno soggetti a problemi dentali al pari degli umani: uno dei più comuni è il progressivo accumulo di tartaro, dipendente dalla mineralizzazione della placca. Questa è visibile come un deposito bianco-giallastro localizzato soprattutto sulla superficie esterna dei denti superiori, e dovuto alla differente tipologia alimentare dei felini domestici rispetto ai loro cugini selvatici. Nel tempo, il tartaro può portare allo sviluppo di gengiviti e di problemi di stabilità, fino all'eventuale perdita dei denti. L'arrossamento delle gengive lungo la linea del colletto in un gatto adulto è il primo sintomo di una gengivite in atto.

La predisposizione all'accumulo del tartaro è individuale: alcuni gatti non necessitano di alcun trattamento dentale, mentre altri devono sottoporsi a regolari sedute di rimozione. Alcuni veterinari consigliano di effettuare una completa pulizia dei denti annualmente, previa anestesia generale. Eventualmente, si può valutare l'opportunità di utilizzare un sedativo blando piuttosto che l'anestesia generale, oppure -se il gatto ha più di 5 anni- l'utilizzazione dell'anestesia gassosa invece di quella tradizionale.

Si possono intanto osservare alcune regole di profilàssi dentale direttamente a casa:

  • - spazzolategli settimanalmente i denti con uno spazzolino morbido per bambini e una pasta dentifricia commestibile (acquistabile nei negozi di animali). Dato che i gatti odiano questo tipo di attenzioni, potrebbe essere necessario avvolgerli in un asciugamano e farvi aiutare da qualcuno. Nel caso in cui siate proprio abili, e abbiate un gatto molto molto accomodante, è possibile utilizzare gli stessi strumenti di rimozione meccanica utilizzati dai dentisti.

Otturazioni al canale radicolare

Sebbene nel gatto siano piuttosto infrequenti, si possono tuttavia verificare carie sul colletto o anche nella zona immediatamente sottostante. Se vi è un'infezione alla polpa, è necessario rimuovere il nervo e pulire l'intero canale radicolare: successivamente, viene eseguita una radiografia per accertare che tutto il materiale necrotico sia stato efficacemente asportato, pena lo sviluppo di un focolaio infettivo che può nel tempo attaccare i seni nasali ed espandersi all'intero sistema respiratorio, compresi i polmoni. Un'infezione di questo tipo richiederebbe un trattamento antibiotico molto prolungato.

Alito cattivo

Per questo problema vi possono essere varie cause:

  • Dentizione: raggiunti i 6 mesi di età, il gattino cambia i denti da latte in favore di quelli permanenti. Se le gengive sono gonfie ed arrossate, e si possono intravedere i nuovi denti, non vi è motivo di preoccuparsi.
  • Gengivite: Un'infiammazione non collegata alla dentizione, ad es. in un gatto adulto, richiede il parere del veterinario.
  • Regime alimentare: certi tipi di cibi, più di altri, rendono l'alito pesante: ad es, alcuni alimenti formulati per particolari esigenze dietetiche. Se le scatolette tendono a produrre flatulenza, potreste orientarvi verso i croccantini.
  • Ascessi dentali: spesso, l'unico sintomo apprezzabile di processi suppurativi alla bocca è l'odore particolarmente cattivo e, talvolta, l'eccessiva salivazione. E' necessario portare il gatto dal veterinario per far drenare l'ascesso ed eventualmente rimuovere il dente. Se questo non viene fatto prontamente, l'infezione può facilmente estendersi ai seni nasali e causare gonfiori, specialmente sotto gli occhi. E' anche necessario un trattamento antibiotico.

 



Asportazione degli artigli  [vai al sommario]
 
Si effettua -previa anestesia generale- attraverso la rimozione dell'unghia e delle cellule germinali delle zampe anteriori. Talvolta, viene asportato anche parte o tutto l'osso terminale del dito. E' un intervento effettuato a scopo precauzionale, per evitare danni al mobilio [o a bambini piccoli, ndt]. Un gatto ben istruito sin da piccolo a graffiare solo gli oggetti a questo scopo approntatigli, difficilmente causerà futuri danni alle persone o all'arredamento. In Gran Bretagna e in altri paesi non è consentito, se non per cause mediche. I gatti privati chirurgicamente degli artigli non possono concorrere alle esposizioni, e in USA alcuni veterinari rifiutano comunque di effettuare un simile intervento.

Spesso i gatti sopperiscono alla mancanza di artigli anteriori usando quelli posteriori, e riescono ancora ad arrampicarsi su superfici non troppo ripide. Comunque, rimangono privi della loro principale arma di difesa, e non è possibile lasciarli uscire liberamente senza supervisione, perchè sono del tutto inermi di fronte ad eventuali pericoli, ad esempio l'attacco di un cane. Talvolta, sviluppano una più marcata tendenza a morsicare, e alcuni manifestano il loro disappunto con ringhi e brontolìi. Siccome il graffiare è un comportamento legato alla demarcazione territoriale (i gatti hanno ghiandole odorifere fra i loro cuscinetti), è facile vedere gatti privati degli artigli che ancora sfregano le zampe sulla zona prescelta nel tentativo di segnarla.

Vi sone delle alternative meno drastiche: una è il regolare taglio delle unghie (vedi la sezione "Taglio delle unghie" nel FAQ "Cure generali"). L'altra è l'applicazione di cappucci plastici sulle stesse: "Soft Paws" ["Zampe morbide", ndt] viene in genere applicato dal veterinario, ma anche il proprietario può farlo dopo aver imparato la tecnica: nonostante gli sforzi del gatto per rimuoverle, durano come minimo un mese. Nel numero di luglio 1992 di " Animal Sense" c'è l'interessante articolo "Fake Fingernails for Felines?" ["Falsi artigli per gatti?", ndt] del Dr. Marilyn Hayes del Rowley Animal Hospital in Rowley, MA. Questo prodotto funziona molto bene in congiunzione con appropriate tecniche di addestramento comportamentali, atte a ridirigere l'esigenza di graffiare e artigliare verso alternative accettabili.



Come somministrare i farmaci  [vai al sommario]

Pillole e pastiglie

I gatti non amano ingerire pastiglie. Quando è necessario somministrargliele, questa può essere una tecnica molto valida:
- inginocchiatevi sul pavimento, il gatto fra le ginocchia e con la testa rivolta in avanti. Imprigionategli le zampe anteriori serrando le cosce, le caviglie incrociate in modo che non possa scappare all'indietro. Assicuratevi che non possa divincolarsi, in modo da non potervi graffiare. Appoggiategli il palmo di una mano sulla testa, con il pollice e l'indice ai due lati della bocca: premendo leggermente e rovesciandogli appena la testa all'indietro dovreste riuscire a fargli aprire la bocca. Altrimenti, abbassategli la mascella, appoggiando il medio dell'altra mano sugli incisivi inferiori. La pillola dovrebbe essere mantenuta fra l'indice e il pollice della stessa. Assicuratevi di avere una buona illuminazione, che vi permetta di vedere all'interno della bocca: dovrete posizionare la pillola sulla lingua, il più in fondo possibile. Permettetegli di richiudere la bocca, e mantenendogli sempre la testa un po' alzata, massaggiategli gentilmente la gola finchè non inghiotte, quindi lasciatelo scappare libero [non sottovalutate l'abilità dei gatti nel far finta di inghiottire, sono state ritrovate medicine nei luoghi più impensati, ndt]. Dal vostro veterinario potete reperire un "lanciapillole": è una specie di siringa che, una volta introdotta nella bocca del gatto, rende semplice posizionare la medicina in fondo alla lingua.

Un altro sistema consiste nell'acquistare delle capsule di gelatina, svuotarle del contenuto e riempirle con la pillola o le pillole da somministrare al gatto. Questo è molto comodo nel caso si debbano somministrare pillole molto piccole o più di una per volta. Molti negozi (specialmente di alimenti biologici) vendono capsule di gelatina vuote, di misura 00. Attenzione che la comune gelatina sia realmente l'unico ingrediente: questa si scioglierà senza nessun danno per il vostro gatto, mentre eventuali additivi potrebbero non essere molto adatti!

Potete anche ricorrere, in maniera meno traumatizzante, ad un piccolo inganno [chiedete SEMPRE al veterinario se il medicinale in questione può essere somministrato a stomaco pieno, ndt]. Cercate di introdurre la pillola in un'offerta di cibo che il vostro gatto gradisca: ad es, polpette di carne... Quindi offritegliela sulla punta di un dito: è possibile che nel mangiare il bocconcino ingerisca la medicina senza neanche accorgersene! Molti gatti, tuttavia, imparano presto a mangiare tutto tranne la pillola!

Liquidi e sciroppi

Se non riuscite a farglieli leccare direttamente dal cucchiaino, per la somministrazione di liquidi potete utilizzare nuovamente una siringa piccola, priva di ago, con la quale iniettarli lentamente in bocca [i denti ferini non combaciano completamente, ed è molto facile far passare la siringa inserendola lateralmente, ndt]. Benchè sia infrequente che il gatto respiri con la bocca, e che il liquido possa andargli di traverso, è comunque opportuno dargli il tempo di deglutire prima di iniettarne altro.

I gatti vomitano con grande facilità e senza molta pena, specie se quello che hanno inghiottito non gli piace. Controllatelo per qualche tempo dopo la somministrazione: non è improbabile che rigetti la medicina appena girato l'angolo. Qualche croccantino dopo la somministrazione dovrebbe evitare questo tipo di problema.

Applicazioni topiche

Se dovete pulire, medicare o applicare una medicina localmente, provate questo sistema, specialmente se il gatto è recalcitrante:
- non iniziate subito con la zona interessata. Distraete il gatto accarezzandolo dove gli piace [generalmente la testa, il collo e la zona dietro le orecchie, ndt], parlandogli dolcemente e a lungo. Avvicinatevi alla zona da trattare gradualmente, per permettergli di abituarsi alla sensazione. A seconda del temperamento e della medicazione, potrebbe volerci più o meno tempo. Raggiunta l'area da curare, mentre effettuate il trattamento se possibile distraetelo con i croccantini, e ditegli quanto è stato buono...

A meno che non si tratti di una medicazione urgente, meglio non forzare: per trattamenti da ripetersi nel tempo è molto meglio arrivare a far tollerare la cura senza costrizioni, associandola con esperienze piacevoli.

Se invece fosse necessario provvedere subito al trattamento, afferratelo per la collottola, con na certa fermezza, e spingete la testa verso il basso: il veterinario vi può mostrare la tecnica corretta. Per i casi limite, quando il gatto reagisca aggressivamente, è preferibile immobilizzarlo con un asciugamano avvolto strettamente, per impedirgli di graffiare.



Parassiti interni: vermi  [vai al sommario]
  Queste note sono un condensato da David Taylor.

  • Nematòdi: [più frequentemente, ascàridi: "Toxocara" e "Toxascaris", ndt]. Causano diarrea, stitichezza, anemia, gonfiori addominali e deperimento generale. Si insediano nell'intestino nutrendosi del cibo parzialmente digerito che si trova nel canale alimentare.
  • "Trichiuris" e "Filaria": più piccoli degli Ascàridi e molto meno comuni [in USA, ndt], possono causare diarrea, perdita di peso o anemia. Le larve del genere "Trichiuris" si insediano nell'intestino crasso, mentre quelle della "Filaria" colpiscono di preferenza l'intestino tenue. Entrambe possono perforare le pareti intestinali causando emorragie.
  • Anchilòstomi ed "Uncinària": causano diarrea, spesso con tracce di sangue, spossatezza e anemia. Le larve penetrano attraverso la bocca o piccole ferite della cute e, attraverso i polmoni, si insediano nell'intestino tenue [dove si sviluppano nella forma adulta, agganciandosi alle mucose con gli uncini di cui è munita la testa: sono molto piccoli e la loro presenza nelle feci può passare inosservata. Hanno una lunga durata di vita, comparabile a quella del gatto stesso. Le larve possono anche penetrare all'interno della pelle umana, causando dermatite, ndt]
  • Tènie: parassitizzano sia l'intestino tenue sia-meno comunemente- l'intestino crasso. Le forme adulte si attaccano alla mucosa attraverso la testa, nutrendosi del cibo parzialmente digerito [Hanno il corpo costituito da proglòttidi, o piccoli segmenti, dei quali l'ultimo, contenente le uova mature, si stacca e viene eliminato con le feci, ndt]. I segmenti possono essere individuati come piccoli grani di riso attaccati in prossimità della coda, nella regione anale, dove causano irritazioni, e -ma non sempre- nelle feci. E' uno dei parassiti più facilmente trasmissibili attraverso le pulci, per cui se il vostro gatto ne è affetto, è meglio fare un controllo per verificare la contemporanea presenza di tènie [che sono, al contrario di quello che si pensa, meno pericolose dei nematòdi e dei trematòdi, ndt].
  • Trematòdi: possono causare problemi digestivi, itterìzia, diarrea o anemia. Si insediano nell'intestino tenue, nel pancreas e nei condotti biliari.

Se sospettate una possibile infestazione da vermi, portate sia il gatto sia un campione di feci (preso da poco) dal veterinario: non tentate di autoprescrivervi dei farmaci da banco, perchè è molto difficile che possiate aver individuato la terapia corretta. In più, il veterinario vi può consigliare circa le precauzioni necessarie ad evitare il ripetersi del problema.

Come norma generale, è consigliabile:
- evitare che il gatto possa predare animali selvatici, specialmente topi e piccioni,
- spazzolarlo regolarmente, utilizzando anche il pettine metallico a denti stretti,
- mantenerlo libero dall'infestazione delle pulci, intervenendo con prodotti appositi [chiedete al veterinario, ndt]
- osservare una buona igiene generale e dei posti adibiti a giaciglio in particolare.
Non sempre l'esame delle feci è sufficiente, da solo, a stabilire il tipo di parassita eventualmente presente (le tenie, in particolare, sfuggono spesso alla rilevazione), ma è comunque una buona regola far effettuare periodicamente l'esame delle feci.



Parassiti esterni: pulci  [vai al sommario]

Sebbene sia possibile trovarsi la casa piena di pulci anche senza un animale domestico, con la presenza di quest'ultimo le probabilità aumentano di parecchio. Potreste trovarvi di fronte ad un'infestazione sia di pulci adulte che di larve incistite. Data l'importanza dell'argomento, e la sua ricorrenza nei ng, c'è un FAQ apposito dedicato a questo argomento, scaricabile via FTP:
    rtfm.mit.edu in pub/usenet/news.answers/pets/fleas-ticks    [ ftp://rtfm.mit.edu/pub/usenet/news.answers/pets/fleas-ticks ]
Se non vi è possibile scaricare il file via FTP, potere spedire un'e-mail a questo indirizzo
    mail-server@rtfm.mit.edu con la scritta  send usenet/news.answers/pets/fleas-ticks  (senza virgolette o punteggiatura) come testo di messaggio. ATTENZIONE: lasciate in bianco la riga riguardante il soggetto.



Sostanze tossiche:  [vai al sommario]

Le informazioni contenute in questa sezione sono un compendio da Carlson & Giffins, e non possono essere considerate esaustive. Così anche per i trattamenti consigliati: sono da intendersi come soluzione d'emergenza in attesa della necessaria assistenza del veterinario.

In particolare, nella lista delle piante sono menzionate solo alcune fra le più conosciute: nemmeno i botanici hanno ancora potuto redigere un database completo di tutte le piante che possono essere ritenute pericolose: questa è una delle ragioni per le quali quasi mai due liste provenienti da fonti diverse sono comparabili fra loro. In caso di dubbio, consultate le fonti di informazione e i centri tossicologici locali per maggiori informazioni riguardo la vostra zona.

Cosa fare dopo l'ingestione di sostanze velenose:

Se è il caso (vedi sotto), cercate di farlo vomitare somministrando sostanze emetiche:

  • perossido d'idrogeno (acqua ossigenata) al 3%: un cucchiaino ogni 10 minuti, per tre volte. Molto efficace!
  • 1/4 di cucchiaino di sale posto direttamente sul fondo della lingua, o una soluzione concentrata di sale in acqua.
  • sciroppo di Ipecac: 1 cucchiaino ogni 10 libbre [4 kg e 1/2, ndt] di peso corporeo

NON inducete il vomito se il gatto:

  • ha inghiottito acidi, alcaloidi, solventi chimici, detersivi, catrame o derivati del petrolio, tranquillanti, vetro o oggetti appuntiti [es. frammenti d'ossa, ndt] che potrebbero causare danni maggiori nel venire vomitati.
  • appare fortemente depresso, inattivo o addirittura comatoso.
  • ha ingerito la sostanza tossica da più di due ore.

E' anche opportuno proteggere con emollienti stomaco ed intestino, e cercare di ritardare o impedire l'assorbimento del veleno:

  • 1) mischiate 5g di polvere di carbone attivo in 20cc d'acqua: 1 cucchiaino ogni 2 libbre [meno di 1 kg, ndt] di peso.

  • 2) mezz'ora dopo, somministrate 1 cucchiaino di solfato di sodio ogni 10 libbre [4 kg e 1/2, ndt] di peso, oppure 1 cucchiaino di latte di magnesia ogni 5 libbre [poco più di 2 kg circa] di peso corporeo.

  • Se non è possibile reperire queste sostanze, proteggete le mucose intestinali con la somministrazione di latte, bianco d'uovo crudo, olio d'oliva. Praticate un clistere con acqua a temperatura corporea felina [38,6° C, ndt].

Se un qualsiasi prodotto velenoso è finito sulla pelliccia, lavatelo via immediatamente per impedire che il gatto, nell'atto del pulirsi, possa leccare ed ingerire la sostanza tossica. Utilizzate acqua saponata o fategli il bagno in acqua tiepida (non calda).

Coltivazioni in serra

Per controllare le infestazioni da funghi o parassiti, spesso le piante provenienti dalle serre sono state trattate con insetticidi sistemici., i quali hanno un periodo di latenza -tempo durante il quale la sostanza è attiva- ed una persistenza di pericolosità notevoli [gli insetticidi sistemici vengono assorbiti dalla pianta attraverso le radici o le foglie: l'intera pianta, compresa la terra del vaso, è da ritenersi contaminata, e per un lungo periodo. Gli insetticidi di contatto vengono spruzzati solo sulla parte aerea: fusti e foglie sono contaminate, così come l'eventuale strato superficiale del terriccio, ma il periodo di latenza è più ridotto, ndt].

Dovreste sempre informarvi circa il prodotto utilizzato per la disinfestazione, sul suo periodo di latenza e sull'effetto chimico espletato: è utile consultare il prospetto dell'azione farmacodinamica (MSDS, material safety data sheets), che ogni prodotto chimico per uso floreale dovrebbe avere. Alcune serre importano piante, specialmente da fogliame, coltivate in altri garden [si riferisce specialmente al sud degli USA, ndt], così dovrete informarvi presso il produttore.




PIANTE  TOSSICHE da appartamento  [vai a "Sostanze Tossiche"]
[con nome botanico, ndt. Grazie Paolo, grazie Jaime!]

Esantema per contatto (reazioni allergiche ed orticarie):

  • Crisantemo [Chrysanthemum]
  • Ficus [Ficus pumila, Ficus benjamina, Ficus elastica]

Infiammazioni, gonfiori alla lingua e alle labbra (alto contenuto di cristalli di ossalato di calcio):
NB: Se il gonfiore alla trachea o all'esofago impedisce la respirazione, è necessario effettuare una tracheotomia d'urgenza.

  • Singonio [Syngonium podophyllum]
  • Caladio [Caladium]
  • Diffenbachia [Dieffenbachia amoena] molto tossica
  • Filodendro [Philodendron scandens, Philodendron cordatum, Philodendron hastatum, Philodendron selloum]
  • Monstera [Monstera deliciosa]
  • Potos [Scindapsus aureus, Scindapsus aureus "Marble Queen"]
  • Vite americana [Parthenocissus tricuspidata]

Effetti vari:  vomito, dolori addominali, crampi; tremori; problemi cardiaci; problemi respiratori; danni renali.

  • Amarillide [Amaryllis]
  • Azalea [Rhododendron albiflorum, Rhododendron macrophyllum]
  • Uccello del Paradiso [Strelitzia reginae]
  • Euforbia spinosa [Euphorbia milii]
  • Bergenia [Bergenia cordifolia]
  • Colocasia [Colocasia esulenta]
  • Edera [Hedera helix, Hedera helix "Needlepoint", Hedera helix "Ripple"]
  • Ciliegio d'Inverno [Solanum capsicastrum]
  • Cipero o -impropriamente- Papiro [Cyperus alternifolius]
  • Crisantemo [Chrysanthemum mortiforium, Chrysanthemum morifolium]

PIANTE TOSSICHE da esterno. Evitate qualunque pianta con lattice o linfa verdina o comunque colorata!

Vomito e diarrea:

  • Speronella o Delfinio [Delphinium bicolor, Delphinium glaucum, Delphinium menziesii]
  • Narciso, bulbi [Narcissus]
  • Ricino [Ricinus communis]
  • Fitolacca [Phytolacca americana]
  • Dulcamara [Solanum dulcamara]
  • Digitale [Digitalis purpurea]
  • Glicine [Wisteria floribunda]
  • Albero del sapone [Sapindus saponaria]
  • Tabacco ornamentale [Nicotiana tabacum]
  • Lisichiton o Simplocarpo [Symplocarpus foetidus o Lysichitum americanum]
  • Alchechengio [Physalis longifolia]
  • Arisaema [Arisaema triphyllum]

Vomito, dolori addominali, talvolta diarrea:

  • Tasso [Taxus baccata, Taxus canadensis, Taxus brevifolia]
  • Ligustro [Ligustrum]
  • Filadelfo [Philadelphus]
  • Pittosporo [Pittosporum tobira]
  • Albicocco ornamentale [Prunus armeniaca]
  • Mandorlo, noccioli [Prunus amygdalus]
  • Pesco [Prunus persica]
  • Ciliegio dolce [Prunus avium], Ciliegio acido (amarene) [Prunus cerasus]
  • Susino [Prunus domestica]
  • Robinia [Robinia pseudoacacia]
  • Ippocastano [Aesculus glabra, Aesculus hippocastanum]
  • Chelreuteria [Koelreuteria elegans, Koelreuteria paniculata, Koelreuteria bipinnata]
  • Agrifoglio [Ilex aquifolium]
  • Momordica [Momordica charantia]

Effetti vari:

  • Rabarbaro [Rheum rhaponticum]
  • Spinacio, foglie crude [Spinacia oleracea
  • Patata comune, tubero [Solanum tuberosum]
  • Lupino [Lupinus]
  • Ranuncolo [Ranunculus]
  • Gelsomino [Jasminum floribundum, Jasminum officinale, Jasminum sambac]
  • Erba morella [Solanum nigrum]
  • Prataiolo, fungo [Psalliota campestris]
  • Astràgalo [Oxytropis]
  • Menispèrmo rampicante  [Menispermum canadense]
  • Amaranto [Amaranthus retroflexus, Sarcobatus vermiculatus]
  • Alogeton [Halogeton glomeratus]
  • Podofillo [Podophyllum peltatum]
  • Dicentra [Dicentra cucullaria]
  • Datura [Datura candida]
  • Lìcium [Lycium barbarum]

Effetti allucinogeni:

  • Campanella rampicante [Ipomea]
  • Pervinca [Vinca minor]
  • Peyote [Lophophora williamsii, Echinocactus] coltivazione illegale!
  • Marijuana [Cannabis sativa] coltivazione illegale!
  • Noce moscata [Myristica fragans]

Convulsioni:

  • Melia [Melia azedarach]
  • Cicuta di Socrate [Conium maculatum] fatale (alto contenuto di alcaloidi tossici)
  • Coriaria [Coriaria myrtifolia]
  • Noce vomica [Strychnos nux vomica] contiene stricnina
  • Stramonio [Datura stramonium]

Piante NON TOSSICHE.  Evitate qualunque pianta con lattice o linfa verdina o comunque colorata!

Quali piante si possono lasciare alla portata del gatto in tutta sicurezza? Empiricamente, tutte le piante appartenenti al genere Mentha, distinto principalmente per il calice e la corolla quasi actinomorfi [tecnicismo botanico: a geometria simmetrica regolare sul piano longitudinale, ndt] con le varie specie [6 circa in Italia, ndt]. Inoltre:
- l'erba gatta [Nepeta Cataria], facile da coltivare sul davanzale. Attenzione che il gatto non la faccia cadere di sotto!
- il coleus [Coleus blumei], con foglie simili all'ortica, vivacemente colorate in giallo, verde, rosso e marrone. Molto facile.
- il plectrantus [Plectranthus oertendahlii], facile da coltivare, a foglie rotonde verde bronzato con nervature argentee. Sta molto bene nei cesti appesi, e tollera occasionali ...mordicchiate.

  • Tulipani [Tulipa] - NON narcisi [Narcissus] e mughetti [Convallaria majalis]
  • Roselline miniatura [Rosa]
  • Ciclamini, foglie e fiori [Cyclamen persicum] - NON il tubero, ndt
  • Violette africane [Saintpaulia ionantha]
  • Glossinia [Sinningia speciosa]
  • Erantemo [Hypoestes]
  • Eschinanto [Aeschynanthus lobbianus]
  • Cactacee, TUTTE: controllate le caratteristiche areole dalle quali si formano i peli, le spine, i fiori e i germogli. NON tutte le piante spinose o succulente sono cacti [ad es. le euforbie spinose non lo sono, ndt]
  • Falangio [Chlorophytum comosum], a foglie completamente verdi o con striature bianche, generalmente utilizzata nei cestini appesi e molto facile da riprodurre attraverso le plàntule. Chiamata anche pianta-ragno.
  • Begonia da fiore [Begonia semperflorens]. Belle e non tossiche, sono utilizzabili come piante da giardino o da interno. Anche le altre begonie sono considerate sicure [non Begonia rex, ndt], benchè più delicate nella coltivazione.
  • Patata americana [Ipomoea batatas]: spesso trattate per ritardarne il germogliamento, per usi alimentari. Le foglie verdi a cuore ricordano quelle del filodendro.
  • Belopèrone [Beloperone guttata].
  • Maranta [Maranta leuconeura].
  • Aloe [Aloe vera] - [alcune fonti la riportano come non sicura, ndt].
  • Cisso [Cissus].
  • Asparagina [Asparagus plumosus]. [NON il ricadente "Sprengeri",  Asparagus densiflorus sprengeri, ndt].
  • Felci: nefrolèpide [Nephrolepis exaltata], capelvènere [Adiantum], ptèride [Pteris]. Necessitano di molta umidità.
  • Zebrìna [Zebrina pendula].
  • Impatiens [Impatiens walleriana].
  • Geranio comune [Pelargonium], qualunque varietà.
  • Tarassaco [Taraxacum officinale].
  • Poinsezia o Stella di Natale [Euphorbia pulcherrima]: comunemente ritenuta pericolosa per animali e bambini. La Ohio State University ha condotto alcuni test che SMENTISCONO la pericolosità della poinsezia, e secondo "Feline Practice" (Norsworthy, 1993 - grazie a Kay Klier) nei gatti produce solo disturbi gastrici e diarrea, che possono essere risolti con Kaopectate.
  • Columnea [Columnea microphylla, Columnea gloriosa]

 



ELEMENTI CHIMICI  [vai a "Sostanze Tossiche"]

  • stricnina - fluoroacetato di sodio - fosforo - zincofosfati: si trovano nel veleno per topi, ratti, talpe e scarafaggi. Il fosforo è utilizzato anche nei fuochi d'artificio, fiammiferi e scatole di fiammiferi, fertilizzanti.
  • arsenico - metaldeide - piombo: si trovano nelle esche per chiocciole/lumache, veleno per formiche, diserbanti ed insetticidi. L'arsenico è rintracciabile come impurità in molti composti chimici. Vernici, linoleum, batterie contengono piombo.
  • varfarina (Decon, Pindone): usate come veleno per topi, e talvolta come anticoagulanti in medicina umana, con varie denominazioni commerciali (ad es. Coumadin). Gli animali si dissanguano lentamente fino a morire: l'antidoto è la somministrazione di un antiemorragico, come la vitamina K. Controllate se vi siano delle chiazze purpuree nel bianco degli occhi e sulle gengive (segno che l'animale è MOLTO grave).
  • antigelo (etilenglicole): utilizzato nelle macchine. E' consigliabile non utilizzarlo, perchè oltre che essere altamente tossico ha un sapore che molto gatti trovano accattivante.
  • organofosfati e carbammati (Dichlorvos, Ectoral, Malathion, Sevin in alta percentuale) - idrocarburi clorinati (Chloradane, Toxaphene, Lindane, Methoxychlor): utilizzati in alcuni insetticidi ed antiparassitari
  • idrocarburi: benzina, cherosene, trementina.
  • corrosivi (acidi ed alcalini): detergenti per la casa, disgorgatori per gli scarichi, solventi commerciali
  • Molti detersivi: i prodotti contenenti olio di pino sono altamente tossici, e devono essere evitati o perlomeno tenuti sotto chiave. La candeggina è preferibile. Evitate qualunque prodotto contente fenolo.
  • spazzatura (intossicazione da cibo avariato): carcasse, cibo in decomposizione, escrementi animali.
  • medicine per uso umano: antistaminici, antidolorifici (ed es. Aspirina), sonniferi, pillole dimagranti, medicine per il cuore e preparati vitaminici. Qualunque cosa contenga metilsalicilato. Il Tylenol (acetominofen) può essere mortale.
  • teobromina e caffeina: il cioccolato (specialmente il tipo fondente) contiene teobromina, la quale è tossica per i gatti. Maggiori informazioni possono essere trovate nell'edizione estiva 1992 di "Cat Life". La caffeina può dare problemi, meglio evitare caffè, Coca Cola o altri alimenti che la contenengono.

 



MEDICINALI [da Norsworthy, 1993]  [vai a "Sostanze Tossiche"]

Da NON somministrarsi, o lasciare in giro:

  • acetominofen (Tylenol) - paracetamolo: 1 pastiglia può essere letale anche per un gatto adulto.
  • benzocaina (anestetico locale): si trova in spray o in crema come antidolorifico, ed è spesso impiegata nella formulazione di pomate antiemorroidarie.
  • alcole benzìlico
  • idrocarburo clorinato: come Lyndane, Chlordane etc.
  • esaclorofène: antisettico utilizzato nella composizione di alcuni saponi dermatologici disinfettanti
  • blu di metilène: impiegato un tempo per alcuni disturbi urinari, molti gatti non lo tollerano.
  • fenazonpiridìne: usato in combinazione con sulfamidici come AzoGantrisin. Ottimi per umani, mortali per i gatti.
  • fenitoin (=Dilantin): spesso usato nella cura delle sindromi apoplèttiche in altri animali
  • enteroclismi a base di fosfàti (=Fleettm): possono essere fatali.

Da somministrarsi SOLO dietro prescrizione del veterinario:

  • acido acetilsalicìlico (Aspirina): in ogni modo non più di 1 dose pediatrica in 3 giorni!
  • cloramfenicòlo: generalmente non tossico in dosi minori di 50-100 mg 2volte al giorno.
  • fulvicina (Griseovulfin)
  • lidocaina: un altro anestetico locale
  • megastròlo acetato (Ovaban, Megace): può avere conseguenze come cambiamenti comportamentali, cisti mammarie, diabete. E' di aiuto per determinate patologìe, ma il suo uso deve essere sottoposto a regolari monitoraggi.
  • Antinfiammatori non steròidi (ad es. ibuprofen): tendono a causare gastriti e ulcere perforanti. Banamina ed Aspirina sembrano le meglio tollerate fra queste medicine.
  • peptobismòlo: ha un contenuto troppo eleveto di salicilàti.
  • miorilassanti muscolari (ad es. Lomotil): causa anomalie comportamentali.
  • tetraciclìne: possono causare diarrea, febbre, depressione. Sono da preferirsi altri tipi di antibiotici.
  • triacetarsamìde (Caparsolate): utilizzata per il trattamento dei parassiti cardiaci nei cani
  • tiamilalsodio (Biotal): usata per interventi chirurgici brevi. I gatti possono sviluppare una sensibilizzazione dopo varie esposizioni. Se cambiate veterinario, assicuratevi di metterlo al corrente circa i precedenti trattamenti a cui il gatto è stato sottoposto.
  • acidificanti urinari: rispettate il dosaggio stabilito dal veterinario!

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