TRACHEMYS
Le Trachemys, come si può notare, hanno
moltissime varietà e la loro distribuzione si estende per tutto il continente
americano dalle regioni dei grandi laghi del Canada sino ai corsi d'acqua
dell'Argentina. Nei mercati europei arrivano in genere solo le specie
endemiche degli Stati Uniti (Scripta Elegans, Scripta Scripta, Scripta
Troostii),anche se ultimamente compaiono alcune sottospecie del centro america
(come la Trachemys Adiutrix o Brasiliensis) da quando la Scripta Elegans è
stata inserita nella lista delle tartarughe protette (CITES) che ne vieta
l'importazione in Europa.
Comportamento nell'ambiente naturale
Le trachemys si sono adattate a molteplici varietà di habitat
dei climi freddi del nord America alle foreste tropicali del centro America,
ma in genere preferiscono corsi d'acqua ricchi di vegetazione con un fondo
fangoso e acque calme e stagnanti. Trascorrono gran parte del tempo sulle rive
o appoggiate a tronchi semisommersi "crogiolandosi" al sole. Questo
tipo di comportamento, tipico dei rettili, è dovuto al fatto che non avendo
un sistema di regolamento della temperatura corporea, hanno bisogno del calore
per attivare il loro metabolismo e dei raggi solari per sintetizzare la
vitamina D3, indispensabile per la crescita ossea. Raramente si avventurano
sulla terra ferma se non per deporre le uova. Essendo animali molto timidi, al
minimo rumore si gettano nell'acqua dove, da abili nuotatrici, si dileguano
velocemente. Ad una temperatura minore di 10° C smettono di alimentarsi e
trascorro il letargo sott'acqua, nascoste tra il fango e i sedimenti, nelle
belle giornate invernali, meno rigide, non è raro vederle uscire per esporsi
ai deboli raggi del sole. Per le specie centroamericane, date le temperature
costanti nell'arco dell'anno, non vanno in letargo, ma restano sempre
attive.
GLI ALLEVAMENTI CONSIGLIATI DA INSEPARABILE SONO:
Nessun allevamento da
segnalare
se vuoi sapere come segnalare il
tuo, contatta: marketing@inseparabile.it
Alimentazione in natura
Le Trachemys sono onnivore e in natura si cibano di piccoli
anfibi, pesci, grilli, lumache, vermi, animali morti, piante acquatiche ecc.
Da piccole sono prevalentemente carnivore, infatti restano nelle acque meno
profonde dove gli insetti abbondano. Da adulte prediligono una dieta più
ricca di vegetali e tendono ad occupare acque più profonde. Si alimentano in
acque profonde fino a 3 metri e restano in apnea tranquillamente anche per
5minuti.
Riproduzione
Come per la maggior parte dei rettili, per il raggiungimento
della maturità sessuale, sono più importanti le dimensioni che gli anni.
Indicativamente però, i maschi diventano maturi intorno ai 3-4 anni,
raggiunti i 15-19 cm, mentre le femmine verso i 5 anni, raggiunti i 15-20cm di
carapace. La stagione riproduttiva orientativamente, a seconda della località
geografica, varia da marzo a luglio. Il maschio corteggia la femmina
mettendosi davanti e facendo vibrare ritmicamente l'acqua. La copula vera e
propria dura circa 15 minuti. Dopo circa 4-6 settimane la femmina è pronta
per deporre le uova, così cerca un terreno morbido e umido nei pressi
dell'acqua per deporre. Al termine la femmina ricopre il nido. Le uova sono
ovoidali e flessibile. Durante l'incubazione assorbono acqua diventando più
grandi e più rigide. La femmina, a seconda delle dimensioni, in un anno può
deporre fino a tre volte da 5 a 20 uova, che impiegheranno 2 o 3 mesi per
schiudersi. I baby appena nati sono molto piccoli e indifesi (2-3 cm) e spesso
finiscono per diventare prede.
Dimorfismo sessuale e determinazione del sesso
Il sesso si può stabilire una volta che le tartarughe
raggiungono 6-7cm di carapace. Le femmine sono di dimensioni maggiori e hanno
una coda piccola e tozza. I maschi invece hanno una coda molto più lunga e
larga e le unghie delle zampe anteriore lunghe fino a 3 cm. Il piastrone non
presenta concavità né nei maschi e né nelle femmine. Come per molte
famiglie di rettili la determinazione del sesso è legata alla temperatura di
incubazione delle uova. Se le uova sono incubate sotto i 27°C si avrà una
prevalenza di maschi e dei tempi di incubazione che variano dai 100 ai 120
giorni. Mentre, ad un'incubazione sopra i 30°C, nasceranno prevalentemente
femmine ed i tempi varieranno dai 60 ai 70 giorni. A temperature intermedie si
avranno proporzioni variabili di nascite, tra maschi e femmine. In commercio
è più facile trovare esemplari femmine in quanto gli allevatori accelerano
le schiuse aumentando le temperature.
Allevamento in cattività
Le "tartarughe dalle orecchie rosse" sono state
importate dagli Stati Uniti a decina di migliaia ogni anno, ma la maggior
parte moriva ancora prima di essere venduta, a causa delle condizioni inadatte
in cui erano tenute e una volta vendute moltissime morivano prima di un anno
di età, per mancanza di cure adeguate da parte dei proprietari, spesso
genitori, che regalavano questi animali ai propri figli senza un'adeguata
informazione o ignari del tutto della complessità che rappresenta
l'allevamento di questi rettili. Moltissime, una volta cresciute, e diventate
troppo ingombranti venivano liberate nei vari laghetti o fiumi italiani
danneggiando l'ecosistema e la fauna locale. Proprio per questo da qualche
tempo la vendita delle Trachemys scripta elegans è stata regolamentata da una
legge apposita che ne vieta l'importazione in Italia (anche se questo divieto
è stato raggirato dagli importatori che ora importano altre sottospecie di
Trachemys, che alla fine si adattano ai nostri climi esattamente come le
Trachemys scripta Elegans). Sono tartarughe che, se accudite adeguatamente,
vivono tranquillamente anche 30anni. La dimora ideale sarebbe un l'aghetto,
profondo almeno un metro, cinto da una recisione per non farle scappare,
provvisto di alcuni tronchi semisommersi e di una una zona asciutta per
permettergli di crogiolarsi al sole e di deporre. In alternativa al laghetto,
la soluzione migliore è rappresentata da un acquaterrario opportunamente
attrezzato. Una coppia sui 10 cm può vivere tranquillamente in un ambiente di
80 x 40 x 30 cm. Ovviamente più grandi saranno le tartarughe e più grande
dovrà essere la vasca. L'acqua deve essere di una profondità tale da
permettere alle tartarughe di nuotare. Ci si può facilmente basare
aggiungendo alla lunghezza del carapace, 5 cm. Avremmo così per una tartaruga
di 10cm di carapace, una profondità dell'acqua di 15cm. Nell'acquaterrario
dovrà essere presente una zona asciutta facilmente raggiungibile dalle
tartarughe e riscaldata da un faretto "spot" da 40 W o 60 W in modo
tale da avere la temperatura dell'aria sui 30°C. La temperatura dell'acqua
deve essere di 24-26°C. E' molto importante utilizzare come arredo legni o
rocce "stabili" che non rischiano di cadere ed intrappolare le
tartarughe sott'acqua annegandole. Come fondo è consigliabile utilizzarne uno
non troppo fino per non rischiare che sia inghiottito, provocando alle
tartarughe un blocco intestinale. Importantissimo è attrezzare l'acquaterrario
con una lampada fluorescente con emissione di raggi UVB-UVA essenziali per la
sintesi della vitamina D3. Questa lampada non deve essere posta davanti ad un
vetro o a della plastica in quanto i raggi sarebbero schermati e quindi
risulta inutile il suo utilizzo. La lampada deve restare accesa per 12-14 ore
al giorno e sostituita regolarmente secondo quanto scritto sulla confezione
(in genere ogni 6-12 mesi). Nelle belle giornate è sempre meglio esporre le
tartarughe alla luce diretta del sole, stando bene attenti a evitare problemi
di surriscaldamento, soprattutto per gli esemplari più piccoli, fornendogli
la possibilità di ripararsi all'ombra se la temperatura aumenta troppo. Uno
dei problemi principali è rappresentato dall'igiene dell'acqua, che deve
essere mantenuta più pulita possibile se si vogliono evitare problemi di
salute, per questo è consigliabile installare un filtro da acquario (per
intendersi, un filtro sia meccanico che biologico; la scelta migliore consiste
in un filtro di tipo esterno, al cui interno possiamo inserire un primo
filtraggio a spugne un secondo stadio di lana poi molti cannolicchi ceramici
per il filtraggio biologico ed in ultimo un assorbente per sostanze
ammoniacali). Anche con l'uso di un buon sistema di filtraggio, l'acqua deve
essere in ogni caso periodicamente cambiata parzialmente (un quinto dell'acqua
totale a settimana). Per la grande produzione di scorie, il dimensionamento
del filtro deve essere 4-5 volte maggiore del volume totale della vasca, ad
esempio, con 50 l totali, dovremmo acquistare almeno un filtro per acquari da
200 litri.
Alimentazione in cattività
Le tartarughe piccole devono essere alimentate tutti i giorni;
man mano che crescono la frequenza dei pasti va diminuita, fino ad arrivare a
2-3 volte alla settimana negli individui adulti. L'ideale è di alimentare le
tartarughe in una vasca separata per mantenere pulita l'acquario principale,
oppure di mettere il cibo in una zona asciutta, anche se le Trachemys
preferiscono alimentarsi in acqua. La vasca usata per l'alimentazione va
lavata e disinfettata dopo l'uso. Se non si ha la possibilità di alimentarle
in una seconda vasca non inserire molto cibo alla volta per non creare avanzi
che decomponendosi inquinerebbero l'acqua. L'alimentazione in cattività deve
essere più varia possibile e composta sia da alimenti di origine animale che
vegetale. Ottimi sono pesce d'acqua dolce, molluschi, lombrichi, lumache,
pellet integrati con vitamine, carote, lattuga romana, fagiolini, tarassaco,
spinaci, trifoglio ecc. I mangimi già confezionati che si trovano in
commercio devono costituire al massimo il 25% della dieta mentre sono
fortemente sconsigliati come alimento i semplici gamberetti essiccati in
quanto sono completamente sbilanciati e privi di vitamine indispensabili.
Questi devono essere somministrati saltuariamente essendo solo ed
esclusivamente leccornia. Tartarughe alimentate per lungo tempo solo con
gamberetti, finiscono inevitabilmente per sviluppare gravi carenze vitaminiche
che possono portare anche alla morte. Anche la carne rossa non è un alimento
bilanciato in quanto è povera di calcio ma ricca di grassi. E' buona norma
"spolverare" una volta alla settimana dell'osso di seppia sopra ai
cibi e una volta ogni 2 settimane integrare con un po' di vitamine,
ricordandosi che un eccesso di calcio non comporta particolari problemi mentre
un eccesso di vitamine può causare seri problemi. Molte tartarughe rifiutano
di assumere vegetali. Un trucco per abituarle è quello di mescolare dei
vegetali ad un alimento a loro molto gradito, come può essere della carne
macinata. Col passare del tempo, si riduce la quantità dell'alimento a loro
più gradito e si aumenta la quantità dei vegetali.
Letargo
Per la salute delle Trachemys il letargo non è indispensabile,
anche se fortemente consigliato per rispettare i loro cicli naturali per le
sottospecie del nord america, ed è molto importante se le si vuol farle
riprodurre. Se si trovano in un terrario all'interno, la temperatura va
gradualmente abbassata nel corso di alcune settimane fino a raggiungere i 4°C.
Durante questo periodo non devono essere più alimentate per premettere al
loro intestino di svuotarsi completamente. Il letargo, a seconda dell'età dei
soggetti, può variare dalle 6 alle 12 settimane. E' fondamentale che la
temperatura durante il letargo, sia compresa tra i 10° e i 4°. Una
temperatura superiore ai 10° C non permette al metabolismo di rallentare in
maniera consona, facendo consumare troppo in fretta riserve corporee che non
vengono nuovamente immagazzinate in quanto le tartarughe non si alimentano;
mentre temperature sotto i 4°C potrebbero creare danni da congelamento. Per
quanto riguarda il letargo all'aperto, bisogna seguire poche ma fondamentali
regole. Il laghetto va costruito di una profondità minima di 1 metro, in
quanto a 4°C (temperatura minima che consente alle tartarughe di superare
l'inverno) la temperatura dell'acqua ha il suo massimo peso specifico e scende
di conseguenza sul fondo. Ecco perché sul fondo ci sono 4° C, anche se
all'esterno la temperatura scende di molto sotto il - 0° C e la superficie
gela. Secondo alcuni esperti la superficie non deve essere lasciata ghiacciata
per più di due settimane. Tartarughe molto piccole, malate o comunque in
condizioni fisiche non ottimali, non devono essere mandate in letargo e devono
trascorrere l'inverno in un terracquario riscaldato a 24-26°C, illuminate per
12-14 ore al giorno con una lampada a spettro solare. Per le specie caraibiche
e brasiliane è sconsigliato portarle a basse temperature per cui si
consiglia, nel caso vivano all'esterno in un laghetto, di allestire un
acquario per i mesi invernali.
Paolo Donati
Ringraziamo il sito tartaportal.it Per la realizzazione
di questa scheda.