Cane da pastore di Piccardia: Foto, caratteristiche e prezzo della Razza

Cane da pastore di Piccardia
foto da wikipedia

Origini del Berger picard o Cane da pastore di Piccardia

Il Cane da pastore di Piccardia è probabilmente il cane da pastore più antico di Francia, stabilitosi nella regione della Piccardia, ma anche nel Bénélux e nell’Alemagna del Nord, con i Celti in torno al IV secolo avanti Cristo. Lo stesso ceppo di cani che, evolutosi diversamente, diede vita ad altre tipologie europee come l’Irish Wolfhound. Sicuramente sangue di questa razza è presente in tutti i pastori francesi, ma è stato anche determinate, in tempi più recenti, nella creazione di differenti razze come il Bovaro delle Fiandre, i pastori belgi, il Pastore Olandese, fino (almeno in parte) al Pastore Tedesco. etc. Come da cinognostica, il suo avere le orecchie naturalmente erette, a differenza dei Berger di Brie, Beauce e Pirenei, identifica la primigenia di sangue.

Cane da pastore di Piccardia - Makassar de la Mare aux Chouans
Makassar de la Mare aux Chouans

Dei quattro pastori francesi il Picard è quello ad aver avuto il riconoscimento ufficiale più sofferto perché, seppur più antico dei cugini, era spesso frainteso come una variante del Beauceron, oppure incluso sotto il nome Biard, dicitura vaga alle origini, con la quale si designavano tutti i cani da pastori: Dans les régions de plaine et découvertes, où l’on n’a rien à craindre des loups, le chien de berger, plus connu sous le nom de chien de Brie, est plutot le conducteur que le défenseur des troupeaux; aussi cette race est-elle plus petite que celle des matins. (1809 abbé Rosier).

Tuttavia, già alla fine del XVIII secolo, la prima maitre-berger della Bergerire nazionale di Rambouillet, era rappresentata da un cane presentato come Berger Picard, anche se all’evidenza appariva più simile al tipo mastinoide da montagna.

Con l’avvento della cinofilia moderna, la Francia fortunatamente rispettò le 4 principali tipologie di cane da pastore (a differenza di quello che avvenne in Germania, dove i vari tipi regionali e locali furono fusi in un’unica razza). Il processo di distinzione e riconoscimento fu però assai lungo e sofferto, e si concentrò soprattutto negli anni a cavallo tra il 1860 ed il 1898.

Nell’Esposizione Universale del 1863 furono presentati una decina di cani diversi, tutti unificati dal semplice nome Berger (Pastore). In quell’occasione si fece una distinzione tra 9 esemplari di varietà nero focata ad orecchie dritte (che fanno chiaramente pensare al Berger de Beauce) e due soggetti de variété griffonne à forme de barbet, descrizione ugualmente valida sia per il Picard che per il Briard.

Makassar de la Mare aux Chouans - Berger Picard
Makassar de la Mare aux Chouans (Phod)

Nella confusione successiva, il grande cinologo francese Pierre Mégnin fece una distinzione più precisa tra pastore a pelo lungo (Briad) e quello a pelo corto (Beauceron). Entrambi gli appellativi non identificavano la regione di origine delle razze, ma solamente il differente tipo di pelo. Sostanzialmente, in quegl’anni, il Picard ed il Briard non erano distinti.

Tuttavia, nel 1896, quando il neo Club Francais du Chien de Berger iniziò ad ufficializzare le due varietà, fu lo stesso Mégnin a contestare la negligenza ed il semplicismo fatto dai cinologi del tempo, affermando l’esistenza di più varietà di Berger: Il existe d’autres chiens en province qui ne viennent que rarement aux expositions à Paris.

Due anni più tardi, nel 1898, Mégnin descrisse con sicurezza il primo Picard basandosi sul ritratto di Tambour, soggetto appartenente ad Emile Bedut. Questa descrizione fu ripresa nella decima edizione de Nos Chiens, evidenziando le differenze con il Berger de Beauce.

Ma la confusione era ancora notevole: la descrizione, infatti, apparteneva in realtà ad un pastore tricolore, a pelo medio, poi identificato come Berger Blue de Picardie.

Qualche anno dopo Mégnin e Tournemine, descrissero un secondo cane della Piccardia, a pelo duro e griffone ed orecchie naturalmente erette. Altri cinologi se ne occuparono, descrivendo un cane dal carattere equilibrato ma difficile e pericoloso. Questo si doveva all’abitudine, che pure esisteva tra i contrabbandieri, di usare il Picard nei combattimenti tra cani.

Nel 1899 una quindicina di Picard sono presenti all’Esposizione Nazionale di Amiens, ma Boulet, presidente del Club francese dei cani da pastore, si rifiutò di giudicarli. L’anno successivo Mégnin, nel suo celebre Le Chien et ses Races, descrisse precisamente un Picard interante bianco.

Mentre ancora nel 1906 (l’anno successivo alla morte di Mégnin) solo il Briard ed il Beauce furono ammessi al Concorso Generale Agricolo di Parigi, diversi cinologi portavano avanti la battaglia di Mégnin per le altre varianti di cane da pastore francesi: il Picard, ma anche un bovaro, il Cane di Linguadoca, il cane di Crau, nel disinteresse della cinofilia ufficiale. Tuttavia un buon numero di Picard continuavano a figurare nei concorsi di guardia e di difesa (Gand 1899, Amiens 1903 e 1908, Rouen 1905).

Berger Picard
Bonté des Mazelliéres a 3 mesi (Prop. Jensen)

Nel 1912 Robert Fontaine, Paul Mégnin (figlio di Pierre) e Tournemine stilarono il primo standard del Berger Picard. L’anno successivo il Piccardia fece la sua apparizione ufficiale nell’Esposizione canina di Parigi, la stessa nella quale furono visibili i sui “derivati”, i Bovari delle Fiandre.

Si era giunti alle porte del riconoscimento, un riconoscimento avvenuto di fatto ma non per la burocrazia. Ad impedire quest’ultimo passo imminente fu, nel 1914, l’inizio della Prima guerra mondiale.

Nel corso del conflitto i cani da pastore francesi furono ampiamente usati per scopi militari. Lo stesso Paul Mégnin, nominato a dirigere il canile militare della VII° Armata, descrisse

ed esaltò dettagliatamente tale utilizzo. La testimonianza della partecipazione del Picard fu impressa, nel 1915, nella fotografia di Turco, soggetto attivo nel reparto sanitario.

Grazie al conflitto il Picard si diffuse nuovamente in Europa, nelle regioni attraversate millenni prima al seguito dei Celti.

In Germania le sue doti e la sua resistenza lo fecero scegliere per la ricostruzione del Pastore Tedesco a pelo duro, una delle varianti locali che diedero vita al moderno e globalizzato Pastore Tedesco.

Terminato il conflitto, riprese lentamente anche la cinofilia. Nelle suddivisione ufficiale delle classi di cani da guardia ed utilità del 1920 della SCC (Société Centrale Canine), figurarono Beauce, Briard, Bovaro delle Fiandre, Bobtail… perfino i pastori russi . ma furono ancora, e per l’ennesima volta, esclusi Picard e Pastore dei Pirenei. Tuttavia, nello stesso anno, nel corso dell’esposizione nazionale di Lille, fu implementato lo standard del 1912.

Nel 1922 Madame Boucot-Vagniez, della Società Canina di Piccardia, diffuse una descrizione consacrale del Picard. Tournemine si dedicò alla descrizione delle origini della razza e, insieme a Robert Fontane, realizzò un nuovo standard arricchito dagli approfondimenti di Paul Mégnin.

Questi scritti tuttavia, rivelarono una profonda similitudine, e spesso una totale uguaglianza, con lo standard del Bovaro delle Fiandre, cane d’altronde derivato proprio dal Picard. Una somiglianza tale da permettere nuovamente a Boulet e alla cinofilia ufficiale, di non riconoscere la razza.

Dechambre, presidente dell’Ecole vétérinaire de Maisons-Alfort, descrisse il Berger Picard nel suo Le Chiens: Le Berger Picard ressemble beaucoup au Beauceron; cependant il s’en distingue par un poil moins long aux fesses et à la queue et par sa robe toujours tricolore: noir marqué de feu avec taches blanches sur la tete, le dessous du corps et la queue ; quelques-uns sont tout blanches. C’est un chien vigoureux et rustique..

Paul Mégnin descrisse a sua volta, nuovamente, il Picard nel suo libro I Nostri Cani.

Il 21 gennaio 1925 il Club Francese dei Cani da Pastore riconobbe ufficialmente e all’unanimità, l’esistenza del Berger Picard.

La Seconda guerra mondiale infierì un colpo letale alla conservazione del Cane da pastore di Piccardia. come di quasi la totalità delle razze. Troppo lunga e troppo disastrosa perché potessero sopravvivere linee di sangue pure. Nel corso del conflitto i Picard si ridussero a pochi esemplari particolarmente aggressivi.

Solo intorno al 1949, i Picard riapparvero nelle esposizioni canine. Negli stessi anni di disastro per le razze, il Piacrd fu utilizzato in modo incisivo nella ricostruzione del Bovaro delle Fiandre. Ma era un problema oggettivo ricostruire anche il nostro pastore. Fortunatamente, nel suo caso, non furono usate razze esterne, ma solo un inbreeding spinto, a partire da Radjah e Wax de la Bohéme, e quindi dei loro figli Yasmina e Yucca. Tutti i Piccardia attuali hanno lo stesso albero genealogico che inizia con questi soggetti salvifici.

pastore delle piccardie
Yucca des Hautes Chesnaux (Coll.part.)

Il 15 aprile 1953 fu iscritto il primo Picard al LOF, il Libro delle Origini Francese: Catherine des Hautes Chesnaux.

Nello stesso anno fu fondato il Club des Amateurs de Chiens de Picardie, che successivamente lasciò il posto al Les Amis du Berger Picard. Dal 1963, per quarant’anni, la struttura fu guidata da uno dei padri della razza, il grande cinologo Jacques Sénécat.

Il Cane da pastore di Piccardia è tutt’oggi una razza molto rara, nella stessa Francia fatica a superere le 200 – 300 iscrizioni annuali al LOF. Questa ghettizzazione, unita ad un buon numero di ottimi allevamenti, rende la quasi totalità dei soggetti ottimamente in standard.

pastore delle piccardie

DESCRIZIONE del Cane da pastore di Piccardia

Il Cane da pastore di Piccardia è un cane di taglia medio-grande, muscoloso e più lungo che alto. L’espressione non è né timida né aggressiva, ma ferma, intelligente, attenta e sicura di sé. La coda è forte e muscolosa, di buona lunghezza, alzata ed incurvata in azione. Il pelo, duro e ruvido, mai piatto o riccio, ha una lunghezza di circa 5- 6 cm su tutto il corpo. Le orecchie sono naturalmente erette, unico caso tra i pastori francesi.

Nell’insieme si presenta come un cane vigoroso e potente, ma anche agile e scattante. I maschi al massimo della taglia e del pelo sono decisamente spettacolari, dotati di una fisionomia unica nel mondo canino: le orecchie ricordano la lince, mentre il lungo pelo sul collo gli conferisce un aspetto leonino.

Alcuni soggetti con pelo oltre i 6 centimetri possono apparire ancora più maestosi e scenografici, ma tale lunghezza viene scartata in fase di giudizio in quanto non tipica e funzionale.

Berger Picard
Flash du Clos de la Sapineraie (prop. Mme Rol-Pellerin), campionissimo che incarna la perfezione del Cane da pastore di Piccardia.

L’andatura è tipicamente sciolta, elastica.

I colori del mantello ammessi nel Cane da pastore di Piccardia sono il Gris (grigio), il Gris-Noire (grigio nero), il Gris avec reflex noires (grigio con riflessi neri), il Gris blue (grigio blu), il Fauve claire (fulvo chiaro), il Favue charbonne (il fulvo carbonato) ed il Fauve bringé. E’ ammessa (ma non gradita) una piccola macchia bianca alle estremità dei piedi e sul petto.

Il colore più diffuso, tipico ed amato è il Favue charbonne. Soggetti Gris-Noire al massimo del pelo ricordano molto il Bovaro delle Fiandre, pur con sostanziali differenze.

Esistono essenzialmente due linee di sangue, riconoscibili soprattutto dalla diversa altezza sugli altri degli esemplari.

Il dimorfismo sessuale è molto marcato, le femmine sono sensibilmente più piccole dei maschi.

TEMPERAMENTO del Cane da pastore di Piccardia

Il carattere del Cane da pastore di Piccardia è estremamente particolare. Si tratta di una razza equilibrata e molto attaccata al padrone, come tutti i cani da pastore lupoidi di purissime ed antichissime origini. Tuttavia non è un cane “facile”. Estremamente dominante, non cattivo ma predisposto a “pizzicare” e mordere con facilità, necessita di una educazione ferma e di una grande socializzazione fin da cucciolo.

Soprattutto i primi mesi sono essenziali, ed è importate non lasciarsi spaventare dalla tendenza a prevaricare la gerarchia di qualsiasi cane dello stesso sesso incontri.

Successivamente l’indole dominante e mai sottomessa sarà conservata, ma l’equilibrio lo renderà un cane perfettamente gestibile, da tenere sciolto anche in una strada affollata. La definizione della gerarchia è essenziale con lui, per avere un compagno affidabile e felice.

Non è un cane da appartamento, necessita di sfogare abbondantemente ed ogni giorno la sua energia, la sua curiosità e la sua voglia di giocare.

Burbero è il termine che meglio descrive il suo carattere. Dotato di profondo abbaio, usa molto anche una tipica vocalizzazione gutturale quando qualcosa non va bene; non un ringhio ma un vero e proprio profondo brontolio.

Un il Cane da pastore di Piccardia è un cane rustico, quindi anche molto fisico negli atteggiamenti e nella manifestazioni dei sentimenti. Tuttavia dotato di vivacissima intelligenza e capacità di distinguere le diverse situazioni.

Caso eclatante dell’atteggiamento burbero del nostro Cane da pastore di Piccardia: due Picard del medesimo sesso che, sul ring di esposizione, si abbaiano a vicenda e cercano lo scontro, sono tutt’altro che mal visti da un giudice conoscitore della razza. Lo stesso giudice dovrà però potersi avvicinare ai cani e toccarli, senza nessun rischio.

Grazie proprio alla sua esclusività e agli linebreeding ed inbreeding che ancora vengono ampiamente usati tra i pochi ceppi di sangue presenti, i Picard sono tutti estremamente simili caratterialmente e negli atteggiamenti, prima ancora che fisicamente.

Opale - Berger Picard
Opale a 3 mesi (Phod)

ATTITUDINI

Nato come ausiliario del pastore a 360°, il Pastore della Piccardia è estremamente adatto alla guardia e alla difesa personale (quest’ultima con un adeguato e fermo addestramento, perché a far uscire fuori la sua parte peggiore non ci vuole poi molto).

La guardia della proprietà è una sua attitudine naturale: imbattersi nel territorio controllato da un Berger Picard che si sente responsabile della situazione è assai rischioso. Anche la guardia della persona (quindi la difesa) gli appartiene istintivamente: il Cane da pastore di Piccardia esercita un controllo costante sugli elementi del suo branco, in una casa va ciclicamente a verificare dove si trovino tutti gli abitanti, mentre per strada tende a raggruppare i suoi accompagnatori. Il controllo sul padrone è poi spasmodico: il cane non deve MAI perderlo di vista.

Come già detto, addestrarlo all’attacco va bene ma con responsabilità e capacità, per evitare di renderlo un cane seriamente pericoloso, data la sua indole già pesantemente predisposta.

Pilgrim in attacco (CABP)
Pilgrim in attacco (CABP)

Dotato di un eccellente fiuto, è stato anche usato come cane da pista e da cerca per scopi militari.

Riguardo al lavoro sul gregge, occorre ricordare che esistono almeno tre tipi di cani da pastore. I primi sono quelli adibiti esclusivamente alla guardia, ovvero i molossi da montagna: questi cani non conducono il bestiame, sono molto indipendenti (causa la guardia che facevano in solitudine in alta quota) ed erano affiancati da cani molto più piccoli adibiti solo alla conduzione (assolutamente inadatti alla tutela del gregge o della mandria): quindi per il grande Montagna dei Pirenei c’era il piccolo Cane da Pastore dei Pirenei, per il Mastino dei Pirenei il Pastore Catalano…fino al Mastino Tibetano, coadiuvato dal pastori locali o presente nella sua forma più leggera, il Bothia).

I piccoli cani da pastore a conduzione stretta esistono da soli in zone dove non ci sono grandi pericoli ed il loro lavoro di guardia si esaurisce nell’abbaiare per richiamare il padrone.

Ci sono poi cani che non coesistono con nessuno, fanno da soli tutto i lavoro, sia di guardia e difesa che di conduzione. Tra questi il Cane da pastore di Piccardia, ma anche Briard, Beauceron, Pastore Tedesco etc, fanno parte del gruppo. Si tratta di cani grandi (per avere una corporatura adatta da affrontare gli intrusi) ma non enormi (per essere anche agili nel momento della conduzione del gregge), attaccati al padrone ma anche indipendenti, in quanto selezionati per autogestirsi nel lavoro.

Significativo notare che, se come abbiamo detto i piccoli cani da conduzione stretta esistono da soli in zone con una quasi totale assenza di pericoli, i grandi molossi da montagna sono presenti invece dove i pericoli non solo ci sono (o comunque c’erano) ma sono anche di notevoli dimensioni (orsi in Europa, orsi e grandi felini in Asia).

I pastori che fanno da soli guardia, difesa e conduzione, si sono invece tutti sviluppati in aree dove il principale antagonista era il lupo, ovvero un animale della loro medesima taglia (e a loro molto affine anche morfologicamente).

Naturalmente il discorso non si esaurisce qui. Come da cinognostica, ogni cane ha una sua morfologia funzionale adatta anche a sopportare l’ambiente climatico. Quindi la taglia notevole dei molossi da montagna serviva anche a sopportare i rigidi mesi nei quali le mandrie venivano portate in alta quota. Un corpo grande e tarchiato, tale da non disperdere il calore.

Se un piccolo cane da pastore, come un Pirenei, normalmente mantiene l’istinto del gregge anche senza aver mai visto un capo di bestiame in vita sua (data la selezione assai specifica), per un pastore con istinto di attacco utile alla guardia come il Picard, il primo impatto con un pecora è la predazione.

Per questo motivo, pur essendo un egregio conduttore, bisogna ricordare la sua indole e non pensare che un Berger Picard adulto porti all’ovile la prima pecora che incontra… La prima pecora che incontra, se il cane non sarà trattenuto, farà una pessima fine.

Berger Picard
Due Cane da pastore di Piccardia a guardia di un cancello fotografati in Normandia (Phod)

PROBLEMI DI SALUTE

Berger Picard
World Champion Fangio du Clos de la Sapineraie (prop. Mlle Lamothe)

Il Picard è un cane molto robusto che non presenta particolari problemi di salute specifici di razza. Tuttavia, nella vita in città, può manifestare una serie di problematiche cicliche, come disturbi alla unghie.

La displasia coxo-femorale (anca) ha una incidenza minima sulla razza, grazie all’ottimo lavoro fatto dagli allevatori e dal Club des Amis du Berger Picard: uno dei vantaggi questo, di aver mantenuto il Picard una razza di nicchia, quindi facilmente controllabile.

Per un periodo si ebbero problemi di tare oculari, soprattutto displasia della retina e atrofia progressiva. Tuttavia, come per la displasia dell’anca, il Club di razza si attivò in modo incisivo, con esami obbligatori sui soggetti, diffusione di un bollettino dei cani indenni, ed obbligo di esclusione dalla riproduzione di chi presentasse anche lievi anomalie. Grazie a questa scelta coscienziosa, oggi il Picard non è più esposto in modo significativo a tali problemi.

Come per tutte le razze di medesima taglia e struttura, è necessario prestare molta attenzione alla torsione dello stomaco.

L’insufficienza pancreatica ha un’incidenza non superiore alla media.

Il pelo lungo lo rende esposto a patologie parassitarie cutanee. Particolare attenzione va poi posta, naturalmente, a Leishmaniosi, Parvovirosi, Piroplasmosi.

VITA

Come già detto, il Picard non è un cane adatto ad una vita sedentaria da appartamento o da città. Qualora si trovasse in una simile condizione, andrebbe quotidianamente fatta sfogare tutta la sua energia con frequenti e lunghe uscite. Si tratta di un cane rustico e robusto che affronta senza problemi tutte le diverse condizioni metereologiche. Può soffrire solo un caldo eccessivo. Particolarmente a suo agio sulla neve, dove è protetto non solo dal folto pelo ma anche da un fitto sottopelo idrorepellente, il Picard adora letteralmente l’acqua: è capace di tuffarsi in qualsiasi fontana, al mare è difficilmente controllabile. e spesso l’unico problema è che, nella foga di nuotare, punta soavemente il largo.

Si tratta di un cane forgiato, nel corso dei millenni, nella regione della Piccardia, ovvero una zona che alterna un clima marittimo dolce ed umido, ad inverni eccezionalmente rigidi.

Makassar

MANTENIMENTO

L’igiene del Picard deve essere garantita da una spazzolata ciclica, una volta a settimana almeno, per eliminare sottopelo e peli morti. Questa pratica deve iniziare molto presto, quando il cane è ancora cucciolo, per abituarlo e rendergliela piacevole, non un incubo al quale rivoltarsi e pizzicare, dato che ci dovrà coesistere per tutta la vita. Eventuali lavaggi sarebbe meglio evitarli, o comunque diradarli molto nel tempo, per non alterare l’equilibrio cutaneo. In appartamento occorre prestare molta cura alle unghie, che possono crescere ed indebolirsi, quindi spezzarsi a contatto con l’asfalto.

Un controllo periodico dei denti e del colore delle gengive (rosa quando è in salute, non rosse né marroni, che indicano invece gengiviti o accumuli di tartaro) andrebbe sempre fatto.

Acquistare un Cane da pastore di Piccardia

Non è esagerato definire il mondo del Berger Picard un’isola felice rispetto a tante altre razze: un mondo privo di conflitti interni tra appassionati, o tare genetiche che affliggono troppe altre razze.

Questo si deve, fin dall’origine della moderna selezione, alla scarsa diffusione della razza stessa ed alla passione genuina dei (pochi ma buoni) ‘picarder’, persone che non hanno mai cercato di trasformare un rustico pastore in ipertipo non funzionale ma,
piuttosto, di rispettare sempre e comunque la sua reale natura morfocaratteriale.

E questo si deve ancora, tutt’oggi, alla capacità del CABP: l’incidenza minima di displasia dell’anca, come gli ormai quasi superati problemi oculari di cui abbiamo parlato precedentemente, sono la dimostrazione di come SOLO sotto stretto controllo di un Club di razza eccezionalmente attivo ed efficace (cosa rara), si possano ottenere soggetti sani e puri. E magari anche belli.

La scelta migliore per acqustare un Berger Picard è quindi consequenziale: soprattutto in paesi come l’Italia dove di soggetti ce ne sono assai pochi, è sempre opportuno rivolegersi direttamente al Club ufficiale per essere indirizzati verso le linee di sangue sicure.

Il Club les Amis du Berger Picard, con sede naturalmente in Francia, ha delegazioni in Austria, Canada, Danimarca, Inghilterra ed Italia, e Club affiliati sono nati in Germania, Belgio, Stati Uniti e Svizzera (ed uno di prossima fondazione anche da noi, grazie all’ottimo lavoro dei delegati).

Les Amis du Berger Picard:
2 rue Cadot 17200 ROYAN –
Tel: 05 46 38 75 72


Presidente: Jean-Claude Larive
Segretario: Françoise Quinton

Makassar ed Opale (Phod)
Makassar ed Opale (Phod)

Per avere un vero Picard occorre farsi un viaggio. Un viaggio bellissimo tra le meravigliose regioni francesi. E prendere, dalla sua terra, un soggetto davvero puro e tipico.

GLI ALLEVAMENTI CONSIGLIATI DA INSEPARABILE SONO:

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Per informazioni contattare il Club Amis du Berger Picard: 2 rue Cadot 17200 ROYAN
Tel: 05 46 38 75 72

pastore delle piccardie

Strano per una razza così rara e poco conosciuta, il Cane da pastore di Piccardia è sbarcato ad Hollywood. Laiko Du Domaine de Bredenarde è stato scelto come protagonista del film con Jeff Daniels, Because of Winn-Dixie. La storia, tratta da un best seller, racconta di una bambina orfana di madre, che va a vivere in Florida dal padre e trova, in un cane speciale incontrato casualmente in un supermercato, il suo migliore amico.

Facile pensare subito al peggio, sulle rimembranze di quanto avvenuto grazie ai film Disney con i Dalmata come protagonisti, o ai numerosi film e telefilm parte integrate della rovina del Pastore Tedesco. Ma fortunatamente una serie di elementi evitano, in questo caso, il disastro. Il fatto che il Picard che è stato scelto è asimmetrico (almeno a livello di orecchie), quindi non particolarmente bello, nonché il fatto che, essendo una razza sconosciuta alla base, difficilmente sarà identificata dalla massa. Qualora anche lo fosse da qualcuno che vuole farselo sull’onda del film spazzatura, gli resterà in ogni caso assai difficile procurasi un soggetto.

Di certo vedere un Cane da pastore di Piccardia antico e nobile ridotto a fare il pagliaccio in un film non è un bello spettacolo. Non lo è mai, per nessuna razza, ma lo è ancora meno se si parla di un primo sangue. D’altronde ha vissuto simili incidenti perfino il Mastino Tibetano (con il suo Man’s Best Friend, un horror da cassonetto)… cose che si sopportano a malincuore, sperando che il film resti un insuccesso e non produca troppi danni.

LIBRERIA CONSIGLIATA

pastore delle piccardie

Le Berger Picard, di Joel Herreros, editions De Vecchi.

In francese.

Unica monografia sulla razza, piuttosto completa e ben fatta. Presenta la storia del Picard, una dettagliata descrizione morfologica, oltre numerosi consigli sull’addestramento, le patologie, l’alimentazione. Molto interessante ed utile la lista dei campioni dal 1959 fino agli ultimi anni ’90. Utile almeno a capire l’andamento della razza ed i migliori allevamenti.

Les Berger Francais, di Philippe De Wailly e Alain Dupont, editions Solar.

In francese.

Un libro generico dedicato a Picard, Briard, Beauceron e Pirenei. Molto utile per avere almeno un’infarinatura di base sulle 4 varianti nazionali, sulle loro similitudini e differenze, trattandosi comunque di razze tra loro imparentate.

Bulletin de Liaison du Club

In francese.

Rivista mensile ufficiale del Club di Razza spedita agli associati. Assai utile per conoscere l’andamento della razza, i nuovi campioni, i soggetti esenti da patologie, le iniziative prese dal Club, gli appuntamenti ed i raduni.

STANDARD

(traduzione a cura di M.P. – Phodopus-)

ASPETTO GENERALE:
il Cane da pastore di Piccardia è un cane di taglia media, dall’aspetto rustico ma elegante nelle sue forme, vigoroso, molto muscoloso e di solida costituzione; espressione intelligente, viva, sveglia, caratteristico nel suo aspetto griffone.

TAGLIA:
Maschi: 60 – 65 cm
Femmine: 55 – 60 cm
– Penalizzazione: fino a 2 cm al di sopra del massimo
– Squalifica: al di sotto del minimo, anche in classi giovani. Oltre i 2 centimetri al di sopra della taglia massima.

TESTA:
Senza essere massiccia, deve essere proporzionata alla taglia. Stop molto leggero, ad uguale distanza dalla punta del naso e dalla sommità del cranio; scatola cranica grande ma senza esagerazione. Pelo intorno ai 4 cm, sopracciglia molto marcate ma senza mai coprire gli occhi.
– Penalizzazione: Stop troppo accentuato o insufficiente. Pelo troppo corto o troppo lungo, sopracciglia assenti o troppo accentuate.
– Squalifica: Mancanza di tipo, sproporzione, con poco o troppo pelo di copertura. p>

pastore delle piccardie

Shello (prop. Ursula Swiderski, fot CABP)

FRONTE:
Vista da davanti, non deve essere piatta ma leggermente convessa, con una leggera depressione all’altezza dei seni frontali.
– Penalizzazione: fronte eccessivamente o scarsamente convessa, depressione troppo accentuata.
– Squalifica: cranio piatto o a cupola, fronte sfuggente o cadente sugli occhi.

GUANCE:
Non devono essere troppo forti, pur senza essere piatte, e devono presentare una certa rotondità. Dietro le guance il pelo è della stessa lunghezza di quello del corpo.
– Penalizzazione: guance troppo spesse, flosce o mancanti di muscolatura.

MUSO del Cane da pastore di Piccardia
Forte, non troppo lungo, non deve mai terminare a punta. Tartufo sempre nero, labbra asciutte e ben serrate, il dorso del naso è dritto. Leggera barba e mustacchi.
– Penalizzazione: muso troppo lungo, gracile o troppo forte, terminante a punta o troppo quadrato, tartufo stretto, maculato, commessura labiale spessa, labbro inferiore sporgente, dorso del muso arcuato, mancanza di mustacchi e barba (ricordarsi di che i peli della testa devono essere di circa 4 centimetri e che mustacchi e barba devono apparire netti).
– Squalifica: sproporzione con il cranio, labbra pendenti, tartufo di tutte le altre tinte che non siano il nero, depigmentazione delle mucose.

MASCELLE:
Potenti, si richiudono ermeticamente senza prognatismo superiore o inferiore.
– Penalizzazione: prognatismo molto leggero. Difetti di dentizione non troppo gravi. Due premolari in meno tranne i PC4: nessun il CACS, né di riserva, né di eccellente.
– Squalifica: prognatismo pronunciato con perdita di contatto. Assenza dei denti: 2PC4 o più di due denti tranne i PC4.

ORECCHIE:
Di grandezza media, larghe alla base, attaccate abbastanza in alto, sempre erette naturalmente, punte leggermente arrotondate. E’ tollerata una leggera divergenza.
Lunghezza di 10 cm., senza mai essere superiore di 12 cm. per un maschio al massimo della taglia.
– Penalizzazione: orecchio troppo grande o che richiama l’orecchio del Pastore Belga; attaccatura troppo bassa o troppo ravvicinate sulla testa.
– Squalifica: orecchie non portate correttamente.

OCCHI:
Di grandezza media, non prominenti, di colore scuro, non chiari né bicolore, colorazione più o meno intensa a seconda di quella del manto (in ogni caso mai più scuri del color nocciola).
– Penalizzazione: tutto ciò che non corrisponde alla descrizione.
– Squalifica: occhi bicolore, obliqui, non simmetrici, tinte troppo chiare.

ESPRESSIONE:
L’espressione non deve essere cattiva né diffidente.
– Squalifica: espressione feroce o sfuggente.

COLLO:
Forte e muscoloso, di buona lunghezza, eretto in azione. Ben sciolto sulle spalle, garantisce un portamento fiero alla testa.
– Penalizzazione: collo lungo o esile, corto e grosso, brusca uscita dalle spalle, pelle flaccida.

CORPO:
Petto profondo senza esagerazione. Il petto non deve scendere più basso del gomito. La circonferenza toracica, presa immediatamente dietro i gomiti, deve essere superiore di 1/5 dell’altezza al garrese; lunghezza del corpo leggermente superiore all’altezza al garrese; dorso dritto, reni solidi, costole ben arcuate nel terzo superiore che poi si appiattiscono gradualmente fino allo sterno, ventre leggermente retratto, la groppa si fonde progressivamente con la natica; ossatura evidente ma senza esagerazione.
– Penalizzazione: in ordine di importanza dei difetti, corpo troppo pesante o troppo leggero, troppo lungo, alto sugli arti o troppo basso verso terra, costole troppo piatte o troppo anellate, costituzione da bovaro, groppa troppo diritta o sfuggente.
– Squalifica: i difetti segnalati sopra troppo accentuati.

CODA:
Pelosa, con pelo di lunghezza uguale a quello del corpo. A riposo la coda scesa raggiunge il garretto e pende dritta con leggera curvatura all’estremità. In azione può esser portata più rialzata, senza mai essere ricurva sul dorso.
– Penalizzazione: coda da ratto, troppo pelosa, troppo corta, deviata, mal portata.
– Squalifica: coda portata costantemente sul dorso, portata bassa in conseguenza di operazione (déniquetage), rudimentale o assente.

pastore delle piccardie
Makassar de la Mare aux Chouans

AVANTRENO:
Spalle lunghe e oblique che donano grande facilità di movimento, muscolose senza pesantezza, arti ben in appiombo, ossatura asciutta, giunture marcate senza dare l’impressione di malformazione, polsi leggermente inclinati dall’indietro all’avanti che danno elasticità agli arti e facilitano le brusche fermate.
– Penalizzazione: spalle troppo lunghe (da levriero) o troppo dritte (da bovaro), gracili o pesanti, cadenti o paralizzanti i movimenti. Ossatura gracile o troppo forte, giunture deboli o che danno l’impressione di essere nodose, polso troppo dritto o troppo inclinato che porta il piede in avanti.
– Squalifica: i difetti sopra descritti molto accentuati

pastore delle piccardie
Cucciolata di Picard fotografata a Mezeriat, in Rhône-Alpes (Phod)

RETROTRENO:
Cosce lunghe e molto muscolose. Parte alta della coscia molto lunga, articolazione del ginocchio forte, il cane non deve essere dritto dietro né troppo sceso, né troppo serrato né aperto. Non deve esserci disarmonia fra la coscia e la groppa, il tutto deve fondersi con una curva armoniosa. Gambe solide sostengono il retrotreno senza debolezza, ma con elasticità; ossatura pronunciata senza esagerazione. Garretto mediamente angolato, non troppo aperto né troppo chiuso, non troppo alto; una buona angolazione del garretto è assolutamente necessaria nel nostro pastore. Metacarpi posteriori robusti ed asciutti, perpendicolari al suolo in stazione eretta; arti bene in appiombo visti di lato.
– Penalizzazione: a seconda dell’importanza del difetto.
– Squalifica: retrotreno complessivamente difettoso.

PIEDI:
Arrotondati e corti, ben fermati, arcuati. Unghie forti e corte, di colore scuro. Né speroni né dita supplementari: un cane con speroni non sarà squalificato ma penalizzato. Pianta chiusa, presenta una certa flessibilità, dotata di cuscinetti plantari che assorbono una parte delle scosse.
– Penalizzazione
: a seconda dell’importanza del difetto.
– Squalifica: doppi speroni su tutti e quattro gli arti.

PELO:
Duro, semilungo, non riccio, non piatto, deve essere ruvido e frusciante sotto le dita. La lunghezza è di 5-6 cm su tutto il corpo, compresa la coda. Sottopelo di copertura fine ed impenetrabile.
– Penalizzazione: lunghezza al di sotto dei 4,5 centimetri, non sufficientemente ruvido, tendenza ad arricciarsi o ad appiattirsi.
– Squalifica: pelo più corto di 4 cm o più lungo di 6, riccio o molto piatto, molle o lanoso.

COLORE:
Grigio, grigio nero, grigio con riflessi neri, grigio blu, grigio rosso, fulvo chiaro o focato o qualsiasi mescolanza di queste tinte. Nessuna grande macchia bianca, una piccola macchia bianca è tollerata sul petto e alle estremità dei piedi.
– Penalizzazione: macchia bianca sul petto che forma una grande piastra; bianco che copre tutte le dita dei piedi.
– Squalifica: manto nero, bianco, arlecchino, pallido, troppo bianco sul petto, piedi completamente bianchi, bianco fuori dai punti indicati.

pastore delle piccardie
Brakie e Essouna du Clos de la Sapineraie (prop. allevatore)

Prezzo:

Cane raro con un prezzo che spesso supera i 1000 euro

Ringraziamo

phodopus per la realizzazione di questa scheda.

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