Iperico - Hypericum.
Iperico (Hypericum perforatum) - Foto tratta da: www.elicriso.it
Forse per la sua predilezione per i luoghi umidi e ombrosi, discretamente celati fra l'alta vegetazione del sottobosco e delle macchie arbustive, all'iperico è stato attribuito il significato di "oblio dei mali", con evidente riferimento ai mali d'amore.
Il nome scientifico Hypericum deriva da "yper" ed
"eikòn" e significa "scaccia le immagini", ossia allontana
gli spiriti. In relazione a questo significato ecco il nome comune di "cacciadiavoli".
Storia.
Anticamente, proprio perché ritenuto capace di tenere lontani
gli spiriti malefici, l'iperico veniva appeso alle porte delle case o era
portato come amuleto, per difendersi dal malocchio.
Altri nomi volgari sono: "millefinstre", "erba di San
Giovanni", "tutsan" e "rosa di Saron".
Descrizione.
La famiglia: Guttifere.
Il genere comprende circa 300 specie.
L'origine: Europa, bacino del Mediterraneo, Asia Minore, Himalaya, Yunnan e
America settentrionale.
L'aspetto: erbacee, perenni o annuali, talvolta semiarbustive e sempreverdi.
Le foglie opposte, intere, punteggiate di ghiandole opache o trasparenti.
I fiori sono riuniti in ciuffi terminali oppure sono isolati e anche ascellari,
quasi sempre gialli e solo raramente rosso-porpora o rosa; i petali sono cinque
e dal centro del fiore sporge un ricco mazzetto di stami che formano come un
fiocco, caratteristica che dona alla corolla eleganza e leggerezza.
La fioritura avviene in estate.
L'utilizzazione: per la decorazione del giardino o del balcone.
Esigenze e cure.
L'esposizione: in ombra, a mezz'ombra o in pieno sole.
Il terreno: normale da giardino.
L'iperico si coltiva con la massima facilità, tanto più che buona parte delle specie prese in considerazione come piante ornamentali sono ormai spontaneizzate in Italia. Se coltivati in pieno sole gli iperici fioriscono abbondantemente, ma spesso il fogliame perde la freschezza e diventa giallastro e arido.
La posizione ideale è la mezz'ombra, ma anche in ombra assoluta
queste belle ppiante fioriscono e vegetano abbondantemente, tanto da essere
considerate l'ideale per il sottobosco. Nei giardini ombrosi, su scarpate e
pendii, oppure sotto gli alberi vengono impiegati quali "tappezzanti"
per formare veri e propri tappeti verdi, non praticabili, ma di grande effetto
decorativo.
Piantagione.
La piantagione la messa a dimora delle piantine nate da seme in
primavera si esegue non appena gli esemplari sono alti 10 cm; il trapianto delle
specie perenni si effettua in marzo.
Moltiplicazione.
La moltiplicazione avviene per seme in primavera, oppure per tale a semilegnosa
in agosto se si tratta di specie a portamento arbustivo; il radicamento delle
talee deve avvenire in lettorino coperto, in terra sabbiosa.
Concimazione.
Le esigenze colturali si limitano alla concimazione preventiva
della terra con sostanze organiche e minerali e alla nutrizione quindicinale o
mensile (secondo la maggiore o minore fertilità del suolo) da eseguire da
maggio ad agosto impiegando sangue secco oppure estratto di alghe.
Alla fine della fioritura è bene cimare le piante per provocare la formazione
di altri boccioli o almeno di abbondante fogliame.
Le specie più decorative sono.
H. calycinum: o "rosa di Saron"; arbusto sempreverde alto 40 cm, dai
rami che ricadono mollemente; produce bellissimi fiori a fiocco, larghi anche 10
cm, vive benissimo anche in assoluta ombra.
H. Androsaemum: chiamato dagli Inglesi "tutsan", ossia tutto sano:
è un arbusto sempreverde alto 80 cm, dalle foglie molto grandi, lunghe anche 10
cm e fiori gialli, simili a roselline, riuniti in mazzi;
H. olympicum: arbusto a foglia caduca, alto 30 cm, con foglie grigio-verdi e
fiori grandi, giallo vivo, riuniti in mazzi.
H. Leschenaultii: arbusto sempreverde che può raggiungere anche 3 m di
altezza e serve a coprire cancellate e pilastri; i suoi rami sono sottili e
flessibili, e i fiori solitari, giallo scuro, sono grandi, molto belli e
misurano anche 10 cm di diametro; durante l'inverno nelle regioni
settentrionali, deve essere protetto al piede con paglia; se ne coltivano
bellissimi esemplari a Villa Taranto a Pallanza.
H. reptans: arbusto sempreverde, alto 5-6 cm, che forma verri cuscinetti
fioriti di giallo e resiste anche a notevole altitudine; questa specie è adatta
per il giardino roccioso. H. patulum: arbusto a foglia caduca, alto 60 cm, con foglie verde cuoi e
glauche sulla pagina inferiore; produce fiori larghi 5 cm, giallo oro.
H. Moserianum: arbusto a foglia caduca, alto 30 cm; è un ibrido fra l'H.
patulum e l'H. calycinum; ha fiori riuniti in mazzo che si aprono uno alla
volta; la vegetazione è abbondante ed è caratterizzata da germogli rossastri.
Scheda realizzata da Marco Finco