La Lacaune
Origini
Il nome della razza deriva da quello di un capoluogo di cantone situato al
centro dei monti Lacaune, nella regione del Roquefort.
Essa comprende sette dipartimenti (Aveyron, Aude, Gard, Hèrault, Lozère,
Tarn, Tarn e Garonne), molto vari tra di loro, sia per quanto riguarda
l'altitudine (da 300 a più di 1000 m.s.l.m.) che per il clima, mediterraneo ma
con influenze atlantiche.
Originariamente con il termine Lacaune ci si intendeva riferire ai soggetti
dell'area suddetta; attualmente il termine è esteso ad un'area più vasta in
cui ricadono razze non molto differenti dal punto di vista morfologico, ma
dipendenti dall'area di allevamento e dal ricorso a pratiche di mungitura
tradizionale, come la "Camarès", la "Larzac",
la "Causse di Rodez", la "Sègala" e la "Lauragais".
La razza Lacaune rappresenta il perno intorno a cui ruota l'economia di
un'intera regione.
Dal suo latte si producono i formaggi Roquefort, "Feta"
(con latte pastorizzato), "Brousse" (ottenuto per
acidificazione del siero e del latte di pecora), "Perail"(
fabbricato esclusivamente a partire da latte intero di pecora Lacaune).
Nell'area di origine è stata sottoposta, negli anni passati, ad un'opera di
selezione, intrapresa dalla omonima Associazione Allevatori in collaborazione
con l'industria lattiero-casearia e l'INRA talmente efficace da aver fatto
innalzare la produzione di latte da 56.8 milioni di litri del 1960 a 234 del
1999 .E' da considerarsi una razza a duplice attitudine, perché oltre ad una
copiosa quantità di latte, produce anche agnelli molto apprezzati dai
consumatori.
La diffusione della Lacaune nel mondo
A partire dal 1992, numerosi paesi hanno importato ufficialmente soggetti
Lacaune. Tra questi si segnalano la Spagna, il Portogallo, l'Italia, la
Svizzera, l'Austria, l'Ungheria, il Brasile, il Venezuela, la Tunisia. In
Italia, l'Istituto Zootecnico e Caseario della Sardegna sta valutando la
possibilità di introdurre quei geni particolarmente interessanti della razza
Lacaune nella Sarda e viceversa, allo scopo di aumentare l'efficienza produttiva
degli animali .
Nell'ultimo decennio è cominciato un lento ma costante flusso d'importazione di
questa razza ovina verso la provincia di Foggia. Attualmente essa è presente in
tre allevamenti, con una consistenza numerica che si aggira sugli 800 capi
circa.
Risulta essersi ben acclimatata sia all'ambiente del Sub-Appennino Dauno
Meridionale che a quello più temperato del Golfo di Manfredonia.
Ha sostituito razze ovine quali la Gentile di Puglia, la Sopravissana, la Delle
Langhe e la Ile de France.
In due di queste aziende è allevata con sistema
semi-stallino ed è munta meccanicamente; nella rimanente è condotta al pascolo
ed è munta manualmente.
In due allevamenti il latte è trasformato direttamente in azienda, nel terzo è
conferito ad un caseificio cooperativo. Di questo genotipo gli allevatori
mostrano di apprezzare proprio quei caratteri migliorati con la selezione
genetica nel Paese d'origine, quali la produzione di latte, la mungibilità e la
produzione di carne (prolificità, comportamento materno, accrescimenti,
qualità e conformazione).
Nei confronti di questi e di altri caratteri (velocità di mungitura, migliore
rilascio dell'ossitocina durante la mungitura, caratteristiche della mammella,
temperamento, suscettibilità alla mastite, resistenza alle malattie,
comportamento al pascolo), anche in altri Paesi è stata osservata la
superiorità di questa rispetto ad altre razze.
Tutto ciò premesso, anche in assenza di studi specifici sulla presenza di
questa razza ovina nel meridione d'Italia, ci è sembrato utile indagare nel
merito.
Sono state effettuate delle osservazioni presso le aziende private
precedentemente citate, tese ad accertare le principali caratteristiche
morfologiche e quanti-qualitative delle produzioni della razza Lacune.
Caratteristiche morfologiche
Queste caratteristiche sono abbastanza simili sia per i soggetti allevati per la
produzione del latte che della carne.
La testa è tipicamente fine, allungata, con profilo arcuato, orecchie lunghe ed
orizzontali; si presenta acorne.
L'altezza al garrese varia tra i 70 e gli 80 cm.; il peso medio delle femmine
oscilla tra i 65 e i 75 kg, mentre per i maschi può superare i 100 kg. Testa e
nuca sono privi di lana; il peso del vello oscilla tra 1.5 e 2 kg.
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La produzione di latte
Le pecore che partoriscono in autunno (la nascita degli agnelli è concentrata
nei mesi di novembre-dicembre), danno alla luce agnelli di 4 kg di peso,
mediamente.
Essi allattano per un mese circa fino al raggiungimento di un peso medio di
12-13 kg. Dopo lo svezzamento, sono venduti e consumati come agnelli da latte o
allevati come quota di rimonta. Dopo aver allontanato gli agnelli, le pecore
sono munte per 6-8 mesi (da dicembre a luglio).
La produzione media di latte si aggira sui 270 litri (dopo lo svezzamento
dell'agnello a 30 giorni di età), per una durata media della lattazione di 165
giorni. Il latte è molto ricco sia in proteine che in grassi.
Produzione della carne
In generale, l'accrescimento giornaliero degli agnelli aggiunge anche i 400 gr.
I soggetti non sacrificati costituiscono la quota di rimonta pari al 25-35 %
annuo.
Gli agnelli sono abbattuti a 12-13 kg di peso vivo, che viene raggiunto ad
un'età di 30-35 giorni.
Le carni, di colore chiaro, sono molto apprezzate dai consumatori, perchè
possiedono un sapore più delicato. Le carcasse si presentano piuttosto
omogenee; quelle dei maschi pesano 7-8 kg ca.